Selezione elisoccorso, rischio blocco per nuovi ricorsi al Tar

L'elisoccorso a Perugia in una foto d'archivio
PERUGIA - Rischio blocco. Anzi, vista la particolare natura dell’oggetto, il rischio è del non decollo. L’oggetto in questione è l’ormai nota...

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PERUGIA - Rischio blocco. Anzi, vista la particolare natura dell’oggetto, il rischio è del non decollo. L’oggetto in questione è l’ormai nota selezione per formare l’equipaggio di trenta fra medici e infermieri per il servizio di elisoccorso dell’Umbria che dovrebbe partire nei primi mesi del prossimo anno. Un maxi appalto da circa trenta milioni sul quale in questo momento pesa l’incognita di possibili ricorsi al Tar da parte, soprattutto, dei tanti infermieri esclusi dalla prima prova, quella pratica, che continuano a manifestare malumore per come sono andate le cose. E, secondo il loro parere, in modo giustificato.

Il caso è esploso lo scorso 19 ottobre, una settimana esatta dopo la seconda prova (scritta) in programma cui hanno partecipato in 71 tra medici e infermieri. Al termine dell’esame, la commissione ha notato delle anomalie che hanno portato all’invalidazione in autotutela della prova stessa dopo che alla Procura della Repubblica la stessa commissione aveva segnalato il ritrovamento di una busta aperta, vidimata, spiegazzata e senza alcun elaborato all’interno e un’altra busta con dentro invece due compiti. L’ufficio diretto da Raffaele Cantone ha aperto un fascicolo d’indagine per soppressione di documenti affidando tutti gli accertamenti alla squadra mobile.
M a al momento la spada di Damocle sulla selezione potrebbe essere rappresentata da alcuni degli esclusi alla prima selezione che starebbero infatti valutando ricorsi al Tar per chiedere l’ammissione alla seconda prova, in programma per lunedì prossimo dopo che era stata annullata e riprogrammata. 

Il motivo, secondo quanto si apprende, nasce a seguito della richiesta di accesso agli atti fatta da oltre venti esclusi alla prima prova per vedere come erano state valutate le prove. Ebbene, secondo quanto si apprende, proprio alcuni criteri di valutazione avrebbero ulteriormente alimentato dubbi e malumori in parecchi esclusi. Si parla anche di conteggi apparentemente sbagliati in alcune schede di valutazione. Elementi di non facile riscontro ma che farebbero propendere alcuni a fare ricorso al Tar, dopo un esposto consegnato in questura e la richiesta avanzata per loro tramite dall’avvocato Federico Fratini al direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Giuseppe De Filippis, di annullare anche la prima prova. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero