Iunti: «Per la maturità presidenti ok. Ora il piano sicurezza»

Antonella Iunti dirigente dell'Ufficio scolastico regionale dell'Umbria
PERUGIA Il Covid-19 ha sconvolto l’anno scolastico e l’imminente maturità, pure sconvolta, è il primo banco di prova per la scuola del futuro, quello che...

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PERUGIA Il Covid-19 ha sconvolto l’anno scolastico e l’imminente maturità, pure sconvolta, è il primo banco di prova per la scuola del futuro, quello che comunque si vuole ricominciare in presenza. Con la dirigente dell’Ufficio Scolastico dell’Umbria, Antonella Iunti, facciamo il punto a due settimane dal via. «Molti credono che non avere gli scritti semplifichi l’esame di Stato ma non è così. Lo sanno gli addetti ai lavori alle prese con un’organizzazione molto complessa nella quale è fondamentale garantire tranquillità e sicurezza. E non è facile. Il mondo della scuola è tra quelli che per il Covid ha subito maggiori contraccolpi».

Già le complessità. Anche la nomina dei presidenti è stato un problema…
«Tutti trovati. Con un po’ di fatica e soprattutto con la grande disponibilità dei dirigenti, anche quelli già in pensione, abbiamo coperto tutte le commissioni che sono risultate essere 184 di cui 142 a Perugia e 42 a Terni. Entro la settimana dovremmo concludere con gli abbinamenti alle scuole e pubblicare il decreto».
Parliamo del tavolo che deve garantire lo svolgimento degli esami di Stato in piena sicurezza. Che cosa è emerso dalla prima riunione?
«Innanzi tutto sono state analizzate tutte le criticità. Ciascuno nel proprio settore ha molte perplessità e problemi da risolvere, la riunione è stata lunga e intensa. C’è’ stato un bel confronto in un clima di collaborazione e ringrazio tutti, dalla Regione ai sindacati, per il senso di responsabilità perché da questo tavolo debbono uscire risposte, soluzioni. Nei prossimi giorni, in accordo con la Regione, forniremo linee guida ai dirigenti».
Cominciamo dall’aspetto igienico sanitario.
«Essendo le scuole chiuse da tre mesi di situazioni critiche non dovrebbero essercene, ma verificheremo. Comunque igienizzazioni ovunque fatte dal personale Ata e sanificazione dove serve con ditte esterne specializzate».
Il problema dei lavoratori fragili?
«Man mano che pervengono le certificazioni i dirigenti valuteranno la situazione. Speriamo sinceramente di non averne tanti perché il lavoratore fragile non è esonerato, però va sicuramente tutelato assicurandogli una modalità diversa di lavoro e se necessario deve essere utilizzato a distanza. Al momento non ci sono piattaforme ad hoc ministeriali, ogni dirigente scolastico vedrà, se ci sono casi, come attivare i collegamenti».
Decisioni sulla logistica delle prove in presenza?
«Come noto ogni scuola avrà un locale dedicato all’accoglienza e isolamento di soggetti con sintomi, ma noi abbiamo iniziato a mettere attenzione alle linee guida da dare i dirigenti anche nel caso di un’emergenza, anche banale, che si dovesse verificare durante gli esami. Se qualcuno sta male, o accusa febbre o più semplicemente ha bisogno di un cerotto tutti debbono sapere cosa fare esattamente. Garantire il miglior modo di agire vuol dire sicurezza».
E qui entra in campo la Croce Rossa…

«Non esattamente. Il personale della Croce Rossa sarà presente non per azioni sanitarie ma per svolgere un’azione di supporto alle scuole e controllo su quanto previsto dal protocollo firmato con il Ministero: dunque parliamo ad esempio del controllo sul rispetto delle distanze e del corretto uso dei presidi come le mascherine. Al personale della Croce Rossa è stato dato poi l’importante compito di formare il personale scolastico sia docente che non docente sul corretto uso dei presidi. Sarà un’attività di formazione on-line che riguarderà un soggetto per ogni scuola, scelto dal dirigente scolastico che poi trasmetterà le conoscenze a tutti i colleghi» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero