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PERUGIA Interventi educativi precoci ed educazione genitoriale. Sono questi i due capisaldi sui quali la politica scolastica del comune punta per combattere la povertà educativa. «E’ proprio questa “povertà” l’unica piaga, a parere unanime di esperti – dice il vice sindaco e assessore con delega alle politiche scolastiche Gianluca Tuteri – da debellare per cancellare le brutte parole guida (tra le altre droga, suicidi, bullismo, ansia, depressione…), che caratterizzano sulla stampa il mondo dei giovani». Richiamandosi all’agenda Onu 2030, Tuteri ha sottolineato quanto l’amministrazione perugina sia impegnata su questi due fronti: «Perugia sta prestando grande attenzione agli asili nido, siamo primi in Italia per numero di posti in relazione al numero di bambini, puntando su strutture di qualità con educatrici professionalmente valide, formazione, corsi per rianimazione pediatrica e programmi educativi all’avanguardia (outdoor education), rivolti al contesto familiare con progetti individuali personalizzati. Per l’educazione genitoriale a breve partirà un progetto che prevede la presa in carico della famiglia, già dal sesto mese di gravidanza fino al terzo anno di vita del nascituro, da parte di equipe multidisciplinari composte da professionisti dei servizi educativi, sanitari e sociali». Detto delle strategie, la conferenza d’inizio anno scolastico è stata anche l’occasione per fare il punto sui servizi ovviamente a cominciare da quelli Educativi che riguardano 1.466 bambini e bambine che frequentano 51 sedi ricettive. L’offerta del Comune di Perugia per l’anno educativo 2022/2023 è rappresentata da 716 posti-nido, distribuiti in 14 nidi, dei quali 13 a gestione diretta (560) e 1 a gestione indiretta (40), un Centro per bambini (16) e in “convenzione” con nidi privati autorizzati (124). La dirigente Ilenia Filippetti ha messo in risalto, tra l’altro, l’esperienza “Outdoor Education” attuata al centro per l’infanzia Il Tiglio. Anche con l’ausilio di un filmato sono stati sottolineati l’utilizzo dello spazio naturale poco antropizzato come vera aula didattica e laboratorio naturale per favorire esperienze formative nei piccoli. La dirigente d’area servizi alla persona Roberta Migliarini ha ricordato la qualità del servizio di refezione scolastica. Sono poi emersi i numeri del trasporto (990mila chilometri per servire 1.823 studenti di 70 scuole) e quelli crescenti relativi alle disabilità.
Il Messaggero