Terni, ospedale a rischio tagli. Alta tensione tra i sindacati, ballano anche quindici posti fra i medici

Terni, ospedale a rischio tagli. Alta tensione tra i sindacati, ballano anche quindici posti fra i medici
Va avanti il percorso che sta portando alla nuova convenzione tra la Regione e l'Università, che dovrà integrare i rapporti per una migliore gestione delle...

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Va avanti il percorso che sta portando alla nuova convenzione tra la Regione e l'Università, che dovrà integrare i rapporti per una migliore gestione delle aziende ospedaliere di Perugia e di Terni, ispirata ad una divisione dei primariati tra l'ateneo e gli ospedalieri e con l'obiettivo di eliminare doppioni, sprechi e disservizi. Un percorso che sta accelerando i suoi passi in questi giorni negli uffici di palazzo Donini, portato avanti dai direttori delle due aziende, dal direttore regionale, dai delegati dell'Università coordinati dal professor Vincenzo Talesa. Convenzione che dovrà però rimanere, secondo quanto si è appreso, nel perimetro delle tabelle ministeriali fissate nel decreto ministeriale 70 e nel regolamento che fissa i parametri della riorganizzazione, con i numeri che devono fare i conti anche con i bacini di utenza.

La presidente della Regione Donatella Tesei ha subito rassicurato chi teme che dalla convenzione arrivi un ridimensionamento della sanità ternana: «Una nuova idea di sanità - ha detto la presidente - che ha come scopo l'innalzamento della qualità dei servizi attraverso l'integrazione e la scelta delle migliori professionalità a disposizione e da intercettare, nella convenzione sono indicati i principi generali che riguardano il metodo che sarà seguito e che porterà ad una bozza aperta e condivisa tra Regione e Università, bozza che sarà resa successivamente pubblica e partecipata per le eventuali integrazioni e miglioramenti».


Insomma, per la Tesei una partita tutta da giocare. Ma a Terni la preoccupazione rimane perché nella bozza di convenzione preparata nell'ottobre 2022 il Santa Maria perde otto strutture complesse ospedaliere, vengono eliminati dei centri di riferimento per l'alta specialità come quelli di Cardiochirurgia, Chirurgia della mano e Chirurgia maxillo-facciale. Inoltre, sempre all'ospedale Santa Maria di Terni le unità operative complesse ospedaliere di Endocrinologia, Diabetologia diventerebbero un'unica unità operativa complessa universitaria di endocrinologia e malattie del metabolismo. Gastroenterologia diventerebbe universitaria, mentre attualmente è ospedaliera. Non solo, a Terni ci sarebbero due medicine interne e nessuna ospedaliera. Una proposta che non piace a Terni e ieri sera, a proposito di alta tensione, c'è stato un incontro tra i sindacati di categoria con l'assessore Luca Coletto, soprattutto su quanto potrebbe accadere al Santa Maria, dove ci sono ben 17 facenti funzioni in attesa di saper quale sarà il loro futuro dopo anni di servizio nei vari reparti. I sindacati hanno chiesto di essere parte attiva nelle decisioni sulla nuova convenzione e di non essere avvisati a giochi fatti. Non è servito a calmare le acque neanche il blitz dello stesso assessore Coletto al Santa Maria, avvenuto nei giorni scorsi, con il quale l'assessore ha voluto tranquilizzare i medici, ribadendo quanto detto dalla Tesei: «Le elucubrazioni di questi giorni tendono solo a creare destabilizzazioni rispetto ad una riorganizzazione che la comunità regionale attende da tempo». Riorganizzazione sempre più vicina che a Terni sperano tenga conto della valorizzazione delle risorse e competenze locali.

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Il Messaggero