Sanità, Covid: l'appello di Uil per l'Ospedale di Terni

Sanità, Covid: l'appello di Uil per l'Ospedale di Terni
TERNI        L’ospedale di Terni è stato costruito negli anni ’60, e non di rado vengono a galla le inadeguatezze di questa...

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TERNI        L’ospedale di Terni è stato costruito negli anni ’60, e non di rado vengono a galla le inadeguatezze di questa struttura; l’emergenza da Coronavirus ha reso ancora più chiara la situazione. Dove c’era bisogno di spazi e flessibilità per rispettare le norme di sicurezza, le dimensioni e la configurazione della struttura hanno dato prova di insufficienza, tanto che in questa fase l’ospedale riavvierà l’attività sospesa durante la pandemia solo per il 40% dell’operatività. In questa prospettiva la Uil di Terni sta lanciando un appello on-line che sarà possibile sottoscrivere già dai prossimi giorni «per intervenire a difesa del territorio anche in considerazione degli ingenti finanziamenti straordinari che si prevedono per la nostra Regione sul versante sanitario - si ipotizzano oltre 536 milioni di euro». Gli obiettivi? La realizzazione di un nuovo ospedale, anzitutto, come «obiettivo non rinunciabile», anche se concretamente è logico pensare che non sarà attivo fino al 2030, e nel frattempo procedere all’unificazione gestionale degli ospedali di Terni, Narni e Amelia. Trasferendo alcuni posti letto, infatti, si potrebbero ricavare spazi da ristrutturare immediatamente, portando anche a Narni il vantaggio di una rivitalizzazione degli ambulatori. Questa potrebbe essere una soluzione al significativo allungamento delle liste di attesa, ancora più marcato nel periodo post-pandemia. I dati diffusi sono questi: intorno ai due anni per la settoplastica,  oltre 500 giorni per un’ernia, oltre 400 giorni per la colecisti, oltre 300 giorni  per l’artoplastica per rizoartrosi o l’artoprotesi ginocchio. Anche per la cataratta ci vuole un anno, mentre perfino per le  analisi del sangue bisogna aspettare dai 15 ai 30 giorni. «Non si può più perdere tempo», secondo Uil, perché una situazione del genere contribuisce ad aumentare la mobilità passiva dei pazienti, affievolendo il ruolo attrattivo del territorio ternano.
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Il Messaggero