Sangemini e Amerino, lavoratori ancora all'oscuro: «Non svelare il piano industriale non ci terrà in ostaggio».

Sangemini e Amerino, lavoratori ancora all'oscuro: «Non svelare il piano industriale non ci terrà in ostaggio».
Nessuna novità. Ad un mese dalla presentazione del piano industriale concordatario da parte di Acqua Minerali d’Italia nessuno ancora ne conosce i contenuti. Le...

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Nessuna novità. Ad un mese dalla presentazione del piano industriale concordatario da parte di Acqua Minerali d’Italia nessuno ancora ne conosce i contenuti. Le organizzazioni sindacali Fai Flai e Uila dell’Umbria e le Rsu dei siti di Sangemini e Amerino, vista la delicata situazione causata da questa attesa, esprimono perplessità nel manifestarsi di fughe in avanti atte a spaccare il fronte dei lavoratori in un momento particolarmente complesso.

Percorso complicato. «Si delinea un percorso complicato che va affrontato nelle sedi opportune e nei giusti modi, dove l’unità e la solidarietà tra i lavoratori di tutti i siti restano un punto cardine. Non ci siamo mai sottratti al confronto e non accettiamo provocazioni da nessuno – scrivono un una nota congiunta i rappresentanti delle tre sigle sindacali e delle Rsu - ricordando che gli stabilimenti umbri sono gli unici siti che producono cinque marchi importanti sul mercato, che nonostante le difficoltà del momento restano molto appetibili e non possono pagare il prezzo di scelte scellerate che hanno portato il gruppo sull’orlo del fallimento. Restando altresì in attesa di affrontare nelle sedi istituzionali e quindi al Ministero dello sviluppo economico la discussione in merito al piano industriale, ancora al vaglio del tribunale di Milano, ribadiamo che non intendiamo essere ostaggio di nessuno». Qualora l’intenzione dell’azienda fosse finalizzata ad una forte riorganizzazione ed alla perdita occupazionale, i sindacati domanderemo con forza a chi di competenza di vagliare eventuali soggetti imprenditoriali che hanno manifestato o che manifesteranno interesse,  «nella convinzione che sia corretto dare spazio a chi crede nel rilancio dei siti umbri e nella tutela di tutta l’occupazione».  

«Il nostro obiettivo primario  - si ribadisce nella nota - è la salvaguardia occupazionale e il rispetto degli accordi presi in sede regionale nel pieno rispetto delle concessioni.  Auspicando che si riprendano le discussioni in un tavolo istituzionale quanto prima, ricordiamo che le dichiarazioni stampa da parte di tutti i soggetti coinvolti dovrebbero essere utilizzate con scopi informativi, non provocatori, atti a dividere e ad alzare ulteriormente la tensione sociale». 

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Il Messaggero