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Affare fatto, la pasticceria Sandri riaprirà. E lo farà sotto l’insegna dello storico marchio. Le saracinesche al numero 32 di corso Vannucci, abbassate oramai da oltre un anno, torneranno ad alzarsi e ad accogliere visitatori e golosi. E chissà, magari anche a riproporre le vetrine tematiche, attente anche a quelle che sono le tematiche della città, negli anni tanto apprezzate. Il contratto di cessione, secondo quanto risulta, sarebbe stato firmato nei giorni scorsi. Dietro alla riapertura dello storico marchio, una mini cordata di tre imprenditori perugini, di cui due del settore “food”.
CHI SONO
A riaccendere le luci sullo storico locale fondato e gestito, dal 1860, dalla famiglia di pasticceri Schucani, tre imprenditori del capoluogo. C’è chi è il titolare di più di un negozio nel settore di abbigliamento e accessori, e chi, invece, per ora solo in periferia, si occupa già di attività commerciali orientate nel settore dell’alimentare.
CONDIZIONI
Bocche cucite, invece, sulla data della riapertura. Anche se, sull’ondata del turismo e di quella voglia di intrattenimento, la volontà potrebbe essere quella di accelerare e ripartire il prima possibile. Sulle condizioni, invece, sempre certo il fatto che l’attività riaprirà con lo storico nome, appunto Sandri. Ma non solo, in quanto tale, nero su bianco, ci potrebbero essere alcune condizioni, segno della qualità e del prestigio che negli anni la pasticceria si è creata non solo in Umbria, ma anche fuori dai confini italiani. Come ad esempio l’utilizzo di alcuni prodotti specifici per la realizzazione di particolare ricette, quelle più famose, e che per tanto tempo messe in vetrina hanno attirato golosi da tutto il mondo.
LA STORIA
Insomma, finalmente un sogno che si avvera. Un nuovo segno positivo per l’acropoli e il suo commercio. Una partita delicata e che negli scorsi mesi aveva già attirato altre cordate. Tre i soggetti che si erano interessati ad una eventuale acquisizione della pasticceria nell’acropoli, anche un’associazione tra più imprenditori. Il tempio del gusto le cui vetrine si affacciano sulla centralissima corso Vannucci, nel tempo vanta clienti come lo scrittore Curzio Malaparte, re Gustavo di Svezia, il direttore d’orchestra austriaco Erbert Von Karajan e i più recenti Ernesto Galli della Loggia e, più recentemente. Anche Mario Monti. Le saracinesche dello storico punto vendita, dopo la partnership nel 2014 tra la storica proprietà ha stretto una partnership con la famiglia Ferretti per rilanciare l’attività, sono chiuse da marzo 2020. Chiusura dettata dal quadro complesso nato in parte anche a causa del lockdown forzato per lunghi mesi.
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Il Messaggero