Samuele fu scaraventato nel fosso? Era lui sopra durante la colluttazione? I nuovi quesiti sulla morte del 24enne di Bastia

Il ritrovamento del cadavere di Samuele De Paoli
PERUGIA - «Accertino i periti se il cadavere di Samuele De Paoli abbia subito spostamenti, trascinamenti e se sia stato trasportato, appoggiato o scaraventato nel luogo...

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PERUGIA - «Accertino i periti se il cadavere di Samuele De Paoli abbia subito spostamenti, trascinamenti e se sia stato trasportato, appoggiato o scaraventato nel luogo in cui è stato rinvenuto». E accertino anche se «la vittima al momento della colluttazione si trovasse sopra o sotto» rispetto all'imputato».

È questa l'integrazione che il giudice Piercarlo Frabotta ha aggiunto al quesito a cui dovranno rispondere Vittorio Fineschi e Aniello Maiese per mettere un punto sulle modalità che hanno portato alla morte del 24enne di Bastia e per cui è attualmente accusata – per omicidio preterintenzionale – Hudson Pinheiro Reis Duarte, 45enne brasiliana nota come Patrizia. Il gup, infatti, dopo l'avocazione delle indagini da parte del procuratore generale Sergio Sottani che ha chiesto il rinvio a giudizio (la procura diretta da Raffaele Cantone aveva chiesto l'archiviazione per l'accusa di omicidio, contestando solo l'omissione di soccorso) ha nominato i due periti che ora avranno 70 giorni per depositare la propria relazione. E se la prima perizia richiesta dalla procura – a firma del prof. Bacci e degli esperti Scalise Pantuso e Melai – aveva rinforzato la convinzione che la morte di Samuele nel 2021 fosse stata dovuta alla colluttazione in cui Patrizia si era solo difesa, ieri il pg Sottani ha nominato come proprio consulente il dottor Giovanni Battista Pioda. La famiglia di Samuele, che ha sempre contestato la linea della procura e che con gli avvocati Valter Biscotti e Ilaria Pignattini si è battuta contro l'archiviazione, ora con il nuovo legale Marilena Mecchi ha nominato l'esperto Lorenzo D'Antonio. L'indagata, invece, che con l'avvocato Francesco Gatti ha sempre parlato di legittima difesa, ha nominato la dottoressa Annamaria Verdelli.


Una sfilza di esperti per arrivare a capire come sia morto Samuele, trovato cadavere il 27 aprile di due anni fa in un fosso di Sant'Andrea delle Fratte: un litigio finito male, con la stretta al collo per difendersi diventata fatale, secondo la difesa, o un omicidio che nasconde addirittura uno spaccio di droga, in base alla nuova linea della parte offesa. Si torna davanti al gup il prossimo 12 luglio, quando ancora una volta Patrizia sarà seduta a pochi metri dalla mamma di Samuele, Sonia Sorbelli, con la tensione sempre molto alta in aula. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero