Salvini tra Sagrantino, la sfida della Vernaccia e Tesei bis: «È brava, cari umbria tenetevela stretta»

La giornata del vice premier tra Ponte San Giovanni e Foligno. Non solo treni e strade. Battute, selfie e politica

Il ministro Matteo Salvini e Donatella Tesei alla stazione di Ponte San Giovanni
Matteo Salvini magnifica l’Umbria, tra un passaggio sui treni e sulle strade, mentre accoglie con il sorriso i pro-Nodino, ringrazia la presidente Donatella Tesei:...

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Matteo Salvini magnifica l’Umbria, tra un passaggio sui treni e sulle strade, mentre accoglie con il sorriso i pro-Nodino, ringrazia la presidente Donatella Tesei: «Che mi ha fatto conoscere uno dei rossi che amo di più, il Sagrantino. Buon lavoro e buon futuro, Donatella». Dal leggio allestito per il via ai lavori della Fcu, il vice premier passa leggero, ma chiaro, sul Tesei bis. E dopo è ancora più netto rispondendo alla domanda se la battuta sul Sagrantino fosse una benedizione per la presidente uscente: «Donatella Tesei è uno dei governatori più in gamba, al di là del colore politico, che vi siano in questo momento nel Paese e parlo di destra e di sinistra. Se fossi un umbro me la terrei ben stretta». Rilancio chiaro per le Regionali d’autunno.


Non manca una stoccata alla Toscana che dice no alla Media Etruria su Creti e poi è una rincorsa al selfie, alle strette di mano. Il vice premier scherza con il sindaco di Cannara Fabrizio Gareggia che lo invita alla sfida tra vini, cioè tra Vernaccia e Sagrantino, gioca sul buon cibo in Umbria («con buona pace dei vegani», dice ai sindaci di centrodestra che lo assediano prima di lasciare Ponte San Giovanni). E poi quasi strappa il telefonino dalle mani dell’assessore leghista perugino, Luca Merli in fascia tricolore. Lui tentava una foto a due ragazzi in posa con Salvini, il ministro gli prende lo smartphone e fa da solo. A Foligno il vicepremier rispondendo a una domanda sul sindaco , è stato chiaro: «Stefano Zuccarini è uno dei nostri migliori sindaci. Tornerò volentieri e Foligno, ci rivediamo a primavera». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero