Ristoratori difronte alla Regione: «Una data per riaprire»

Ristoratori difronte alla Regione: «Una data per riaprire»
PERUGIA - In concomitanza con l'assemblea nazionale che si svolgerà a Roma, Fipe Umbria organizza per martedì 13 aprile un presidio di imprenditori del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PERUGIA - In concomitanza con l'assemblea nazionale che si svolgerà a Roma, Fipe Umbria organizza per martedì 13 aprile un presidio di imprenditori del settore ristoranti e bar in Piazza Italia a Perugia.


In una nota l'organizzazione sottolinea che «la situazione del settore è talmente grave, e l'esasperazione degli operatori talmente forte, che gli umbri non si sono accontentati di partecipare con propri rappresentanti all'assemblea nazionale, ma hanno voluto portare ancora una volta la loro protesta anche sul territorio, con una manifestazione che sarà statica, ordinata, ma molto forte nel valore simbolico e nei contenuti».
«Noi chiediamo alla politica risposte chiare e impegni precisi nei confronti delle nostre imprese e dei nostri dipendenti», sottolinea il presidente di Fipe Umbria Confcommercio Romano Cardinali.
«Vogliamo - aggiunge - una data per la ripartenza e un piano per farlo in sicurezza. E siccome abbiamo dato fondo a tutte le nostre risorse per cercare di sopravvivere in questo durissimo ultimo anno, ci aspettiamo dalla politica un aiuto vero e concreto dal punto di vista finanziario e uno stop alla tassazione che continua a perseguitarci, anche con le aziende chiuse. Ciò che abbiamo visto finora è del tutto insufficiente e
non ci consente di immaginare un futuro. Lo ribadiremo al governo a Roma, ma vogliamo ricordarlo anche alla Regione Umbria e alle amministrazioni locali, che nei giorni scorsi sono state destinatarie di nostre precise richieste. Il nostro appello è rivolto anche a loro, perché crediamo che solo con un impegno coordinato, a tutti i livelli, si possa salvare questo settore che in Umbria conta più di 5 mila imprese e oltre 13 mila lavoratori». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero