PERUGIA - Caccia ai violenti. Ai responsabili della follia andata in onda in diretta televisiva, inquadrati per una ventina di secondi dalle telecamere di Sky che hanno smesso di...
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Tutto ciò è accaduto sabato pomeriggio al Curi, nel corso di Perugia-Pineto. Con il primo tempo iniziato da poco, ma già sufficiente a far capire che per il Grifo sarebbe stato un pomeriggio tutt’altro che agevole. Gli investigatori della digos, guidati da Giovanni Di Biase, si sono messi immediatamente al lavoro per ricostruire motivi partecipanti alla rissa tra almeno due gruppi della tifoseria organizzata biancorossa.
Importantissime le immagini non solo delle telecamere televisive ma anche e soprattutto quelle della polizia scientifica e all’interno del Curi per avere un quadro il più preciso possibile della situazione. Il resto lo faranno gli accertamenti investigativi condotti fin dall’immediato dopo partita, come stabilire se qualcuno è andato al pronto soccorso, per capire quante persone tra le decine che si trovavano in quella parte di curva abbiano partecipato alla rissa e come si sia originata. A questo proposito, pare che motivi di frizione tra alcuni rappresentanti del tifo organizzato siano presenti già da qualche tempo. Ora c’è da capire quanti provvedimenti verranno presi nei confronti dei tifosi e se potranno esserci conseguenze anche per il Perugia.
Di certo ci sono la paura e le lacrime di bambini e ragazzini che sabato pomeriggio hanno vissuto attimi di terrore. «Mio figlio andava allo stadio per la prima volta da solo con i suoi amici - raccontava ieri un papà tifoso sui social - si è spaventato a morte». «Ho visto diversi bambini mettersi a piangere - racconta un altro tifoso - e uno ha detto al papà: perché si picchiano? Sono della stessa squadra». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero