Città di Castello, inchiesta sui rifiuti: sotto la lente consulenza da centomila euro

Il capo della Procura perugina Raffaele Cantone
Conta fino a centomila euro l’inchiesta della Procura di Perugia sugli intrecci tra Sogepu ed Ece. Centomila euro (lordi, naturalmente) sarebbe l’importo della...

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Conta fino a centomila euro l’inchiesta della Procura di Perugia sugli intrecci tra Sogepu ed Ece. Centomila euro (lordi, naturalmente) sarebbe l’importo della consulenza che Cristian Goracci, amministratore unico di Sogepu, riceve dalla ex Ecocave (ora Ece) di cui è amministratore unico Antonio Granieri. Ece e Sogepu hanno formato la Sogeco (51 per cento Ece e 49 % Sogepu) per gestire l’appalto da 315 milioni (per 15 anni) dei rifiuti per 14 Comuni di Altotevere (Città di Castello è il cuore) e fascia appenninica. Per la Procura della Repubblica guidata da Raffaele Cantone, l’ipotesi di reato contestata ai due manager indagati è quella di corruzione. 

Nelle acquisizioni di documenti che la guardia di finanza ha fatto nelle sedi di Sogepu, Ece e Sogeco, sono finite soprattutto le consulenze di Goracci per Granieri. Consulenze che andrebbero avanti da diversi anni, addirittura dal 2015. Ma dentro all’inchiesta ci sarebbe un faro anche sui rapporti con altre due società che risulterebbero come fornitori di Sogepu. Rapporti e funzioni che sia per Goracci che per Granieri (assistito dall’avvocato Giuseppe Caforio) sono totalmente lecite e al di sopra di ogni sospetto. Quel contratto di consulenza tra i due manager in affari tramite le due società che gestiscono i rifiuti, avrebbero creato, secondo le ipotesi della Procura, un danno al partner pubblico, cioè a Sogepu. Proprio per il suo incarico in una società interamente a capitale pubblico per il servizio essenziale che svolge Sogepu Cristian Goracci viene ritenuto dal piazza Partigiani un incaricato di pubblico servizio. Goracci è in regime di proroga nel suo incarico di amministratore unico di Sogepu, incarico che andrà a scadere nei prossimi mesi con l’approvazione del bilancio 2022 della società.

Intanto, l’assoluzione di Vincenzo Bucci (Castello Cambia) e Nicola Morini (Tiferno Insieme) torna in qualche modo d’attualità. I due consiglieri comunali non diffamarono Sogepu. Il tribunale aveva rigettato la domanda di risarcimento danni proposta dalla municipalizzata per alcune loro affermazioni sulle spese relative all’impianto di smaltimento di Belladanza. «Una brutta pagina per la politica cittadina», il giudizio di Riccardo Leveque, Andrea Lignani Marchesani, Elda Rossi. Premesso che «ai consiglieri comunali citati in giudizio è stato comunicato da parte di Sogepu la volontà di non proporre appello dietro un testo concordato tra le parti e la rinuncia ad una congrua parte delle spese legali», FdI e Castello Civica nella loro mozione chiedono «una riflessione su una vicenda ingloriosa». Ed invitano il sindaco «a farsi promotore di una definitiva chiusura della vicenda». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero