Ricoverato per un femore rotto, muore in ospedale: aperta inchiesta per omicidio

Ricoverato per un femore rotto, muore in ospedale: aperta inchiesta per omicidio
PERUGIA - «Non è assolutamente accettabile che in un paese civile si debba morire per una frattura al femore». O per un'infezione presa in ospedale. ...

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PERUGIA - «Non è assolutamente accettabile che in un paese civile si debba morire per una frattura al femore». O per un'infezione presa in ospedale.

È questo uno dei passaggi più dolorosi della denuncia presentata dalla moglie del 76enne morto in ospedale il 24 agosto, dopo una lunga serie di ricoveri e dopo aver contratto un'infezione da enterococcus faecalis che potrebbe averne causato il decesso. Lo stabilirà l'autopsia che il pubblico ministero Massimo Casucci ha disposto per lunedì prossimo, dopo aver aperto un fascicolo per omicidio colposo al momento a carico di ignoti. Il medico legale Sergio Scalise Pantuso dovrà accertare le cause della morte e soprattutto se «nella condotta tenuta dai sanitari che hanno avuto in cura e hanno trattato il caso del paziente sono individuabili condotte caratterizzate da imprudenza, omissioni, disattenzioni ed errori e quindi profili di colpa professionale significativi».


In base alla denuncia della donna e dei suoi quattro figli, assistiti dall'avvocato Delfo Berretti, l'uomo era stato ricoverato a giugno per subire un intervento di sostituzione protesica femorale. Dopo l'operazione è caduto «più volte» in ospedale, «con conseguente lussazione della protesi». Da lì, dopo le dimissioni, fu nuovamente ricoverato per un giorno per l'osservazione della ferita «che era in condizioni veramente preoccupanti». Seguì un nuovo intervento e dagli esami emerse la grave infezione, con le ferite che hanno continuato – come confermato dalle foto allegate alla denuncia - «ad emettere liquido infetto». A luglio il 76enne viene trasferito in una struttura protetta, per poi tornare al Santa Maria della misericordia a metà agosto, trasferito nel reparto di Ortopedia e Traumatologia. Un penoso susseguirsi di eventi per la famiglia che denuncia la «difficoltà ad avere colloqui con i sanitari per cercare di capire effettivamente cosa stesse accadendo». Finché martedì, «nonostante alla visita della mattina nessun sanitario avesse rilevato alcunché», l'uomo è morto. Un decesso su cui ora la famiglia vuole vederci chiaro. Come la procura. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero