La ricerca dell'Università di Perugia per curare i bambini colpiti da malattie genetiche rare

Il gruppo di ricercatori perugini
PERUGIA - La ricerca dell'Università di Perugia al servizio dei più piccoli. C'é anche l'ateneo perugino nello sviluppo dell'unica...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PERUGIA - La ricerca dell'Università di Perugia al servizio dei più piccoli. C'é anche l'ateneo perugino nello sviluppo dell'unica terapia esistente in grado di curare i bambini affetti dalla leucodistrofia metacromatica (Mld), una malattia genetica rara. Frutto di un lungo lavoro fra équipe diverse appartenenti a vari enti di ricerca, dal dicembre 2020 ha avuto l'approvazione dall'Agenzia europea del farmaco (Ema). I risultati ottenuti con il farmaco su 29 bambini affetti da Mld sono stati pubblicati recentemente dalla prestigiosa rivista The Lancet.


Questa terapia per curare i bambini affetti dalla leucodistrofia metacromatica (Mld), messa a punto al Telethon institute for gene therapy, ospedale San Raffaele di Milano, in collaborazione con Orchard Therapeutics, consiste -
spiega l'Università di Perugia - nel trapianto di midollo di cellule staminali emopoietiche autologhe del paziente, corrette geneticamente con la tecnica della terapia genica, al fine di ripristinare la funzione del gene difettivo.
Nell'ambito di questo progetto biomedico, l'Ateneo di Perugia umbro e in particolare la professoressa Sabata Martino e il dottor Francesco Morena, della sezione di Scienze biochimiche e biotecnologiche del Dipartimento di Chimica, biologia e biotecnologie hanno contribuito «in forma sostanziale» dalle prime fasi di sviluppo e sperimentazione della terapia. Il gruppo perugino, infatti, ha sviluppato e progettato dei saggi biomolecolari miniaturizzati atti a dimostrare la corretta funzione e struttura della proteina terapeutica in piccole quantità di campioni biologici, fornendo così dei parametri utili per il monitoraggio dell'efficacia della terapia, sia nelle fasi iniziali del trattamento sia quelle di sorveglianza post trattamento. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero