Assisi, ricatto gay al frate: «Il mio risarcimento alle vittime delle guerra»

Il tribunale di via XIV Settembre in una foto d'archivio
Il frate di Santa Maria degli Angeli che ha denunciato di essere...

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Il frate di Santa Maria degli Angeli che ha denunciato di essere vittima di un'estorsione da parte di un escort gay conosciuto su un sito di incontri ha deciso di costituirsi parte civile nel processo penale. Lo ha fatto ieri mattina nel corso della prima udienza davanti al giudice Lidia Brutti titolare del fascicolo. Il processo viene celebrato a porte chiuse. Nell'Aula E del Palazzo di Giustizia in via XIV Settembre l'avvocato Luca Gentili ha avanzato richiesta di costituzione di parte civile per il religioso: l’eventuale risarcimento in caso di condanna all'esito dell'istruttoria dibattimentale - fa sapere Gentili - verrà devoluto al Patriarcato Latino di Gerusalemme impegnato nei territori di guerra tra Israele e Palestina. L’imputato (difeso dall'avvocato Fernanada Cherubini), per il quale è stata avanzata richiesta di giudizio immediato, pur avendone diritto non ha scelto riti alternativi. Nel corso dell'udienza - il pubblico ministero Franco Bettini è stato sostituito in aula dalla collega Michela Turchetti - sono state richieste le prove ed è stato tutto rinviato al 1° luglio. Si torna dunque in aula in estate per l'audizione dei testimoni. Tra i primi, certamente, i carabinieri che hanno svolto le indagini. Il frate e l'albanese – si è appreso – si sono conosciuti su un sito di annunci e successivamente si sono dati appuntamento per incontrarsi. Nei giorni immediatamente successivi, però, il religioso ha denunciato di aver ricevuto una richiesta di denaro da parte del 32enne che, al termine di quell’incontro, avrebbe registrato un video con il cellulare (un video breve, non si trattava comunque di un filmino hard). Stando a quanto raccontato dal frate, persona offesa in questo procedimento, l’indagato gli avrebbe avanzato una richiesta di circa 200 euro per evitare la diffusione del filmato. E così, quando il monaco impaurito ha raccontato l’accaduto alle forze dell’ordine (sono intervenuti i carabinieri di Santa Maria degli Angeli), è stato programmato un abboccamento a Perugia al termine del quale l'indagato è stato arrestato: all’esito dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto nel carcere di Capanne l’uomo è tornato immediatamente in libertà.

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Il Messaggero