Terni, riapre il forno di Marcello Scimmi grazie a un ex cliente: «Sono cresciuto con la sua pizza, non poteva chiudere»

Terni, riapre il forno di Marcello Scimmi grazie a un ex cliente: «Sono cresciuto con la sua pizza, non poteva chiudere»
La pizza di Marcello a Terni torna a vivere.  Aveva tirato giù le serrande per sempre a gennaio. Ma in questo caso quel “per sempre” è durato due...

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La pizza di Marcello a Terni torna a vivere.  Aveva tirato giù le serrande per sempre a gennaio. Ma in questo caso quel “per sempre” è durato due mesi. Il tempo di definire i dettagli per una nuova ripartenza che a inizio anno era impensabile e inimmaginabile.

Tra pochi giorni la pizzeria-rosticceria di Marcello Scimmi riaprirà i battenti grazie all’affetto e al coraggio di un giovane imprenditore che è cresciuto con la sua pizza. Per Matteo Marini la notizia della cessazione della storica attività di Campitello, è stato un tuffo al cuore a cui ha voluto reagire in maniera concreta. Lo stesso tuffo al cuore che hanno provato tanti giovani e un intero quartiere che di quella attività avevano fatto per quarant'anni, tanto è stata aperta, una sorta di simbolo. Avviata nel 1984, in breve tempo era diventata il punto di ritrovo dei ragazzi della zona. Poi l’annuncio è arrivata la pensione anche per il titolare. «Per noi – aveva detto Marcello Scimmi – è arrivata l’ora di riposarci». Un addio commosso che aveva generato un fiume di attestazioni di affetto e di stima.

Tra le tante proprio quella di Matteo Marini. «Lì siamo cresciuti io e i miei amici, abbiamo trascorso giornate interne da Marcello – racconta oggi Marini - Non potevo accettare che finisse tutto». E così appena letta la notizia, confrontatosi anche con gli altri della sua comitiva, ha telefonato al titolare e si è fatto avanti per rilevare l’attività. «Gli ho manifestato il mio interesse a rimettere in piedi la pizzeria - ricorda l'imprenditore - Dopo qualche giorno mi ha ricontattato e siamo andati dal notaio». Che la scelta di Marini sia stata dettata dal cuore lo dimostra la volontà di dare una continuità “all’opera” di Marcello Scimmi, tanto che l’attività riaprirà con il nome “dell’orologio… da Marcello’’. Non si tratta solo di un riconoscimento nominale. «Da Marcello abbiamo ereditato anche la ricetta della pizza - aggiunge l’imprenditore – e considerando che nel locale di Campitello sono in corso i lavori di ristrutturazione in vista della riapertura, lo abbiamo ospitato nell’altra nostra attività dove abbiamo provato insieme la sua ricetta». 

La scelta di rilevare la pizzeria è stata coraggiosa sia per il particolare momento storico di difficoltà del tessuto economico cittadino, sia perché Matteo Marini era reduce da un altro investimento. «Poco prima di sapere che Marcello avrebbe chiuso – continua – avevo rilevato il chiosco delle scuole industriali. Non avrei mai immaginato di fare di lì a poco un nuovo investimento. Non era nei programmi». Ma questa volta alla logica dei numeri e dei bilanci, ha prevalso quella del cuore.

Del resto l’imprenditore non è nuovo a “missioni di salvataggio” di marchi storici. Era l’estate del 2019 quando rilevò la pizzeria dell’Orologio. «L’attività – racconta – era chiusa da tre anni. Non potevo immaginare che pochi mesi dopo, a febbraio, sarebbe arrivato il Covid e il lockdown. Siamo andati avanti. Ci siamo adattati alle richieste, abbiamo sviluppato le app per le consegne a domicilio, abbiamo sperimentato strumenti e metodi di lavoro che replicheremo anche in queste nuove avventure». La partenza di nuove iniziative commerciali sottende anche nuove assunzioni.  «Stiamo selezionando il personale per Campitello – rivela – complessivamente contiamo di impiegare una decina di unità, altre dodici sono già assunte in centro». L’ultimo nodo riguarda il giorno dell’apertura. «L’inaugurazione avverrà sicuramente prima di Pasqua – dice – già da questo fine settimana, al massimo la prossima».

 

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Il Messaggero