Riabilitazione e cura, il Circolo Piediluco nel progetto Sport e Terapia: «Il canottaggio salva la vita»

Riabilitazione e cura, il Circolo Piediluco nel progetto Sport e Terapia: «Il canottaggio salva la vita»
Sport terapia integrata, il progetto a cui aderisce il Circolo...

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Sport terapia integrata, il progetto a cui aderisce il Circolo Canottieri Piediluco rivolto alle donne operate al seno e agli over 65 è stato presentato a Palazzo Spada. «Studi clinici evidenziano l'importanza del canottaggio e servono a verificare un nuovo approccio clinico e terapeutico» dice la presidente del Circolo Canottieri, Marina Lana. Presente anche il dottor Alessandro Sanguinetti, responsabile del reparto di Chirurgia della Mammella e Coordinatore Breast Unit dell'azienda ospedaliera Santa Maria di Terni. Lo scopo è quello di fornire a questa categoria di pazienti una presa in carico precoce che includa come trattamento di prima linea un programma di attività fisica progressiva integrata attraverso la pratica del canottaggio. Sono previsti corsi, con lezioni di due ore a settimana minimo, da febbraio a dicembre, e due Open Day il 28 gennaio e il 4 febbraio nel corso dei quali interverranno medici, persone con e senza patologie pregresse. Già previsto un prolungamento del progetto per almeno altri tre anni. «L'obiettivo è trovare o ritrovare uno stile di vita ed un equilibrio anche attraverso il movimento - prosegue la presidente Lana - il canottaggio oltre a rimanere una attività agonistica, diventa anche un ottimo supporto per la riabilitazione, prevenzione cura delle malattie». L'idea del progetto nasce nel 2014 dall'intuizione del dottor Nicolò Cavalcanti, medico e canottiere in quegli anni direttore della Residenza Sanitaria del Gemelli, che accoglieva pazienti per lo più oncologici, che intuì le potenzialità della disciplina sportiva in ambito terapeutico. Il gesto tecnico, infatti, permette il movimento delle braccia e del busto, grazie ai remi, e delle gambe grazie alla presenza di un carrello poggiato sulla barca, favorendo così il movimento e la conseguente risalita linfatica. E' proprio questo movimento di braccia, busto e gambe che rende il canottaggio ideale per riattivare la circolazione e coinvolgere anche tutti i distretti muscolari. Nel 2016 la Federazione Italiana Canottaggio prende visione delle potenzialità del progetto e nel 2021 finalmente il dottor Cavalcanti organzza a Roma la prima edizione di 'Rema Roma per la vita' dove in barca lungo il Tevere scendono medici donne ed ex pazienti donne, con l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini sull'importanza della prevenzione e dello sport. Da lì parte il progetto che viene presto sposato dal Circolo Canottieri Piediluco anche grazie alla disponibilità e all'entusiasmo di due istruttori professionisti, Fabio Infimo e Mirko Persi, che si sono specializzati anche in questo campo. Nel progetto è previsto che i pazienti vengano monitoriati ogni sei mesi per verificare cambiamenti, aspetti metabolici, condizioni di miglioramento. Dopo un anno terminerà il primo ciclo di progetto e dopo quattro anni lo studio scientifico si potrà ritenere concluso.

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Il Messaggero