PERUGIA - A dieci anni dalla nascita del Pd, sei mesi dalla sua ultima comparsa, qualche settimana dalla frantumazione del partito, Matteo Renzi torna a Perugia (al Centodieci...
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Evitando con cura la battaglia delle idee, il suo arrivo è segnato dall’esercizio più immeritato per un grande partito, la conta. Incolpevole della pratica aritmetica, Renzi si troverà davanti alla sarabanda di fughe, arrivi e ritorni. Schierarsi può essere normale, ma compiere la pratica con salti e avvitamenti come l’Axel e il Lutz tipici del pattinaggio artistico, diventa meno smagliante. Tanto per fare qualche esempio, a distinguersi nell’esercizio è Gionata Moscoloni passato con Orlando, ma già autore di un volumetto turiferario su Renzi.
In aiuto dei renziani è accorso Andrea Cernicchi dopo le elezioni a Perugia perse assieme al suo ex sindaco Boccali, coerente antirenziano. Anche se quello dell'ex assessore comunale alla cultura è un vero e proprio giallo: lui si dice orlandiano ma gli uomini del ministro della Giustizia lo inquadrano tra le fila di Renzi.
Prendiamone atto: le piroette oltre a confondere gli stessi autori, disorientano i cittadini, e snaturano la gestione delle amministrazioni locali. Fino a immobilizzarle. Agli eleganti sofismi truccati da brutali ritorni personali, meglio le volgari decisioni e convincersi sia più utile governare che saltellare con le casacche. L’uomo è ciò che fa. E che non fa. Anche il politico.
In edicola, sul Messaggero, la mappa del Pd in Umbria Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero