Regione, primo ok alla riforma dello Statuto: c'è anche la crisi climatica

Regione, primo ok alla riforma dello Statuto: c'è anche la crisi climatica
PERUGIA - E' stata conclusa la prima parte della revisione dello Statuto regionale. La procedura potrà concludersi compiutamente solo dopo la seconda lettura, tra...

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PERUGIA - E' stata conclusa la prima parte della revisione dello Statuto regionale. La procedura potrà concludersi compiutamente solo dopo la seconda lettura, tra almeno due mesi. Secondo il presidente dell'Assemblea, Marco Squarta «anche questa volta il senso della misura ha prevalso, nella consapevolezza che lo Statuto deve


rappresentare tutti. Abbiamo posto le basi per regole nuove valide per tutta la nostra comunità. Di fronte ad un interesse superiore ha prevalso il buonsenso».
Una valutazione non del tutto condivisa dai firmatari di alcuni emendamenti che sono stati bocciati dall'Aula (relativi
all'inserimento di riferimenti ai Santi Francesco, Valentino, Chiara e Benedetto, alla collaborazione con le università,
all'emergenza climatica) inducendo Valerio Mancini e Manuela Puletti (Lega) a non partecipare al voto. Il terzo firmatario, Marco Castellari, è invece rimasto in Aula, esprimendo parere favorevole al nuovo testo dello Statuto.
Il presidente della commissione Daniele Carissimi ha spiegato che «la proposta è stata pensata e scritta nella prospettiva che tutti i cittadini possano in essa riconoscersi, per superare le inadeguatezze e i ritardi normativi che condizionano ancor oggi il miglior funzionamento delle istituzioni regionali. Sono state approvate soluzioni per temi di frontiera come la crisi climatica e il diritto alla connettività. Introdotte avanguardie procedimentali come l'istruttoria pubblica ma anche la riedizione più moderna di principi fondanti come l'effettività della parità di genere, l'incentivo alla natalità e la tutela delle pari condizioni di vita nelle aree interne, senza dimenticare di onorare e rivendicare la riconoscibilità dell'identità umbra fatta di tradizioni, borghi e cultura storica, turistica, religiosa ed enogastronomica». Soddisfazione da parte del capogruppo del M5s Thomas De Luca: «L' Umbria è la prima regione in Europa ad inserire la crisi climatica nella propria "Costituzione". Si tratta del primo caso assoluto di un articolo autonomo dedicato al clima che viene inserito nello Statuto regionale. L'iniziativa del Movimento 5 Stelle, da me avanzata,

è stata accolta all'unanimità da tutti i gruppi politici di Palazzo Cesaroni» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero