Regione, legge elettorale in congelatore cancellata pure la riunione

Regione, legge elettorale in congelatore cancellata pure la riunione
PERUGIA - A questo punto comincia a diventare più che una tentazione: lasciare la legge elettorale così com'è, riducendo solo i posti nel listino “dei nominati” da...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PERUGIA - A questo punto comincia a diventare più che una tentazione: lasciare la legge elettorale così com'è, riducendo solo i posti nel listino “dei nominati” da sei


a quattro. Perché insomma sei posti sicuri potevano pure andar bene in un consiglio da trenta membri, ma con venti eletti: «bisogna stringere un po'».

Per la cronaca: la vera battaglia ora sarebbe per i posti nel poker garantito e solo in seconda battuta

arriverebbe la corsa alle preferenze. Un'intesa per una legge elettorale che metta d'accordo la maggioranza - non proprio tutta tutta ma quasi - e almeno un pezzettino di opposizione per adesso non c'è. Il partito democratico ha scritto la sua proposta ma a Terni non vogliono saperne di un solo collegio da San Giustino ad Attigliano, a sinistra sono soprattutto borbottii e il centrodestra tiene il punto sul ballottaggio. Ora i tempi diventano risicatissimi e allora ecco la via d'uscita: andare alle urne con il sistema elettorale attuale. Quindi due collegi - Perugia e Terni - corsa alle preferenze e chi vince si porta in consiglio anche i membri del listino bloccato.



Ieri doveva essere il giorno del pronti-via nella commissione statuto, addirittura con l'ipotesi di

iniziare a votare a ritmo serrato. Il presidente Andrea Smacchi (Pd) dopo aver aperto le danze mettendo sul tavolo la proposta del partito democratico aveva promesso pure due o tre riunioni a settimana: per fare presto. L'incontro della commissione doveva essere in calendario per la giornata di ieri, ma niente. Per ora stop. Nei giorni scorsi il presidente del consiglio regionale Eros Brega, di fronte ai capigruppo, per convincerli a fare presto avrebbe addirittura proposto un data “x”: metà novembre. Altrimenti l'ipotesi di presentare in aula la vecchia legge con qualche ritocco diventa molto più che una possibilità. Una tentazione.



Il segretario regionale dem Leonelli non ci sta: «Leggere che mentre l'Umbria ci chiede risposte sul futuro, in particolare su Ast e ex Merloni, la politica rischia di non essere in grado neanche di dare una nuova legge elettorale alla regione è davvero frustrante e deprimente», dice.


«Il Pd – dice Leonelli - la proposta ce l'ha, l'abbiamo discussa in direzione ed ha registrato un largo consenso su elementi di innovazione come l'abolizione del listino, l'introduzione della preferenza di genere e del collegio unico regionale, per superare i campanilismi e ragionare finalmente da "Umbri". Ora basta tentennamenti, basta tatticismi e giochetti dilatori. Avanti dunque nei prossimi giorni in commissione e in consiglio regionale. Ne va della nostra credibilità». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero