Reddito di cittadinanza, a Terni su 1438 beneficiari solo in 30 fanno lavori socialmente utili

Reddito di cittadinanza, a Terni su 1438 beneficiari solo in 30 fanno lavori socialmente utili
TERNI A Terni sono trenta i beneficiari del reddito di cittadinanza impegnati nei progetti utili alla collettività preparati dal Comune, a fronte di 1438 percettori...

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TERNI A Terni sono trenta i beneficiari del reddito di cittadinanza impegnati nei progetti utili alla collettività preparati dal Comune, a fronte di 1438 percettori complessivi. Un dato che sembra basso, ma che rispetto a quello che accade in altre parti di Italia può essere considerato già un successo, perché dietro c’è una macchina  comunale messa in modo nei mesi scorsi che sta dando i propri frutti. Infatti, nell’ambito dei Patti per il lavoro l’inclusione sociale, i percettori del reddito dovrebbero svolgere lavori socialmente utili nel comune di residenza per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16. Ma i cosiddetti Puc in Italia finora sono stati un grande flop: a oltre un anno dal decreto attuativo appena 6.668 persone in tutta Italia sono state chiamate dai Comuni. I Puc possono essere attivati in vari ambiti: ambientali, culturale, artistico, tutela dei beni comuni. 


Come sta avvenendo a Terni, dove il Comune è capofila della Zona Sociale 10 con all’interno Acquasparta, Arrone, Ferentillo, Montefranco, Polino, Sangemini, Stroncone. Ogni Comune ha già aperto un ufficio apposito grazie all’utilizzo delle risorse erogate dal Ministero delle Politiche Sociali e del Lavoro e alla sottoscrizione di programmi d’azione con i cosidetti Puc.
«Ci siamo subito mossi come capofila della zona 10 - dice l’assessore alle politiche sociali Cristiano Ceccotti- e piano piano, dopo gli appositi colloqui, stiamo portando decine di persone che percepiscono il reddito di cittadinanza a partecipare ai puc, progetti purtroppo frenati dalla pandemia che ha visto la chiusura e di uffici pubblici o la riduzione dell’attività al pubblico per colpa delle restrizioni anti-covid»..
«Abbiamo coinvolto tutti i dirigenti di palazzo Spada - continua Ceccotti - che hanno costruito il loro piano di utilità collettiva con un progetto dedicato ai percettori del reddito di cittadinanza. In parallelo gli uffici preposti hanno avviato i colloqui e sono state già ascoltate il 90 per cento delle persone e alla fine sono trenta quelli che saranno impiegati per lavori socialmente utili nei progetti messi in campo dagli stessi dirigenti: dal verde pubblico al servizio in biblioteca ed anagrafe. Numeri ristretti perché tante persone che ricevono il reddito di cittadinanza hanno anche grosse fragilità che impediscono loro di affrontare il lavoro proposto. Ma non abbiamo pensato solo a Terni, abbiano avviato i progetti per i puc in tutti gli altri Comuni coinvolti, che hanno già aperto gli uffici con il personale dedicato».

«Dalla data del mio insediamento, d’intesa con gli amministratori della Zona sociale n0 - continua l’assessore al welfare del comune di Terni Cristiano Ceccotti - ho lavorato ad un progetto ampio e lungimirante per attuare e garantire la parità di fruizione dei diritti di cittadinanza per tutti i cittadini residenti negli otto comuni che compongono, Insieme con gli altri colleghi assessori abbiamo mappato i servizi ed uffici al fine di costruire un sistema di rete efficace ed efficiente».

 

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Il Messaggero