«Signora scusi, dov'è il parco?» Preso il rapinatore faccia d'angelo

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PERUGIA - Giovane, carino, educato. Faccia pulita, italiano impeccabile, e modi cortesi. «Signora, scusi, dove è il parco?». La gentilezza di un giovane straniero un pò studente e un pò turista per mascherare il vero obiettivo: assaltare le collane d'oro delle vittime individuate tra anziane signore sole.




Questo l'identikit del balordo tracciato dagli investigatori della sezione antirapina della squadra mobile, diretti da Marco Chiacchiera e coordinati nelle operazioni da Fabio Tristaino. Si tratta di un giovane marocchino accusato di aver commesso almeno tre rapine ai danni di altrettante donne aggredite per strappare la collana dal collo. I colpi, hanno spiegayo gli investigatori, sono stati messi a segno tra fine agosto e settembre nelle zone di San Martino in Campo, Ponte Valleceppi e Casaglia. I poliziotti sono risaliti al giovane attraverso una serrata attività di indagine nei compro oro.



Ma non finisce qui. Perchè nell'ottica di una «azione a tenaglia contro scippi e rapine in strada» gli investigatori della seconda sezione della mobile, coordinati da Roberto Roscioli, nel giro di poche ore hanno rintracciato e bloccato l'autore di un'altra rapina con strappo di collana avvenuto al Pincetto. Grazie alle telecamere, lo hanno riconosciuto e sono andati a prenderlo in via Settevalli ben conoscendo dove vive e le zone che frequenta. Si tratta di un magrebino, «con sette pagine di precedenti specifici» ha detto Chiacchiera, per un'operazione lampo che «dimostra una volta in più la notevole conoscenza del territorio e dei soggetti che delinquono accumulata dalla seconda sezione».



Nel corso di questa ultima operazione, gli investigatori hanno sequestrato oltre 60mila euro in contanti al compro oro cui il magrebino ha venduto la collana appena strappata: secondo il gestore, tutti questi soldi sono provento di affitti di sue proprietà in Iran e Dubai. Spiegazione che non ha convinto gli investigatori, che lo hanno denunciato per ricettazione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero