«Lo Stato non ci ha mai accolto né protetto, per questo ora non mi sento abbandonato. Penso però a tutte quelle famiglie che hanno bisogno di questi soldi e...
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La famiglia Raggi intende tuttavia continuare a battersi nell'ambito del giudizio civile intentato contro ministero dell'Interno e della Giustizia - il primo per la mancata espulsione del marocchino, il secondo per la mancata esecuzione di un cumulo di pene -, e per il quale è prevista udienza il prossimo 8 novembre davanti al tribunale di Roma. «A costo di ipotecare la casa, visto che noi l'avvocato dobbiamo pagarlo - continua Raggi -, andremo avanti fino alla fine perché oltre all'assassino, condannato 'solò a 30 anni reclusione, venga punito anche chi deve essere punito, visto che nel frattempo ci sono stati altri eventi che, come il nostro, hanno fatto male a tutta la nazione». La famiglia Raggi, anche nelle ultime ore, continua comunque a ricevere telefonate e messaggi di solidarietà. «Questo sì che è un abbraccio caloroso - conclude con amarezza Diego -, di certo non quello dello Stato». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero