«Quel disegno di Leonardo da Vinci raffigura Papigno e la Cascata» L'incredibile scoperta di uno studioso milanese

«Quel disegno di Leonardo da Vinci raffigura Papigno e la Cascata» L'incredibile scoperta di uno studioso milanese
AMELIA Sarà Vittorio Sgarbi insieme sindaco di Amelia Laura Pernazza il prossimo 12 dicembre a presentare al teatro Sociale una scoperta che potrebbe avere una valenza...

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AMELIA Sarà Vittorio Sgarbi insieme sindaco di Amelia Laura Pernazza il prossimo 12 dicembre a presentare al teatro Sociale una scoperta che potrebbe avere una valenza storica epocale. Quella fatta da uno storico dell'arte  milanese da anni trapiantato a Terni, Luca Tomio, su uno dei disegni più famosi di Leonardo Da Vinci:  “Paesaggio con fiume”, conservato gelosamente nella  galleria degli Uffizi di Firenze. Per lo studio portato avanti insieme all'accademia del disegno di Firenze non raffigurerebbe le terre del Valdarno come immaginato fino ad essso ma bensì la Cascata delle Marmore e il paese di Papigno. Più di un anno di studi certosini che hanno portato ad una conclusione che per Luca Tomio è inequivocabile e lo dimostrerà carte alla mano  portando giornalisti provenienti da tutta Italia ed Europa direttamente a Papigno insieme al critico d'arte e ora collaboratore del sindaco Laura Pernazza  Vittorio Sgarbi che avrebbe sposato in pieno questa tesi.

Un’opera data come proveniente con ogni probabilità dal più antico fondo collezionistico mediceo , e che dovrebbe rappresentare un paesaggio fluviale come ha affermato fino ad oggi  il direttore degli Uffici Eike Sch: «Un disegno caratterizzato da due promontori scoscesi, punteggiati da castelli e da altri segni della presenza umana, con alberi, cespugli e in lontananza campi coltivati, molto somigliante al paesaggio appunto del Valdarno».
«Il famoso Paesaggio degli Uffizi” – sottolinea ancora Schmidt, durante ad un'intervista fatta  ad nell'agosto scorso in vista di una  mostra che si dovrebbe tenere a Vinci – talmente celebrato da essere comunemente ricordato con il suo numero di inventario (8P recto), può considerarsi tra i primi paesaggi autonomi nel disegno occidentale, e costituisce la più precoce testimonianza grafica dell’artista».

Ma per Tomio il castello ritratto nella parte sinistra è  quello di Papigno disegnato in maniera perfettamente identica all’originale del tempo. Cosà che dimostrerà insieme a Sgarbi andando proprio nello stesso punto dove Leonardo Da Vinci avrebbe creato la sua opera. In più altri indizi come l’amicizia con Piermatteo d’Amelia e le sue vacanze di lavoro in Umbria.
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Il Messaggero