Prosegue lo sciopero alla Sangemini. De Luca: «La Tesei si muova»

Prosegue lo sciopero alla Sangemini. De Luca: «La Tesei si muova»
Ancora sciopero ad oltranza alla Sangemini, con un presidio di...

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Ancora sciopero ad oltranza alla Sangemini, con un presidio di fronte allo stabilimento di acqua minerale organizzato per martedì 24 novembre.  Si è appena conclusa l’assemblea dei lavoratori di Sangemini e Amerino, estenuati dalla mancanza di risposte da parte della proprietà, come già ribadito innumerevoli volte. «
In un clima di fortissima tensione sociale, l’assemblea ha deciso di dichiarare uno sciopero fino a mercoledì, per chiedere alla direzione aziendale di dare informazioni più precise riguardo il piano concordatario che dovrebbe essere presentato il 23 dicembre». Si dovrà attendere l’antivigilia di Natale per conoscere le intenzioni e Ami (Acque Minerali d’Italia), in concordato da marzo e con un indebitamento che si aggira attorno ai 175milioni di euro. Ad un mese dal termine stabilito per la presentazione delle carte presso il Tribunale di Milano,  non è ancora arrivata la convocazione per il prossimo incontro al Mise. I lavoratori chiedono pertanto un incontro con la governatrice dell’Umbria Tesei. I rappresentanti sindacali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, supportano pienamente le azioni dei lavoratori e rappresentano grande preoccupazione per la tenuta sociale del territorio. «Ciò che le maestranze hanno sempre chiesto è la possibilità di lavorare con prospettive per il futuro, cosa che nel clima attuale non è possibile». Esprime «piena solidarietà ai lavoratori della Sangemini», il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca.  Rivolge anche un deciso richiamo alla Regione Umbria affinché prenda  una posizione chiara nei confronti della proprietà. «Non è possibile che un'azienda in fallimento – argomenta De Luca - presenti un piano di ristrutturazione che vada ad intaccare il piano occupazionale. La presidente Tesei dica chiaramente fin da subito che non verrà tollerato alcun piano in cui è previsto il licenziamento anche di solo un lavoratore». «La Regione che fin qui non si è mai esposta - afferma De Luca -  limitandosi solo ad ascoltare, prenda una posizione, così come ha fatto il governatore Zaia per gli stabilimenti veneti, mettendo in chiaro che nel nuovo piano industriale la questione occupazionale non deve essere materia di discussione. Tali garanzie da parte della governatrice Tesei vanno date immediatamente, senza attendere di leggere le proposte partorite a scatola chiusa, che l'azienda si è impegnata a consegnare entro il 23 dicembre. L'impegno sottoscritto dalla proprietà diceva chiaramente che i livelli occupazionali non potevano essere rivisti prima del 2024 e per questo è fondamentale che la politica regionale prenda una decisione. Anche annunciando, qualora fossero disattesi gli impegni, la revoca delle concessioni che sono in capo alla Regione Umbria». 

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Il Messaggero