Prodotti dimagranti vietati, medici e farmacisti nei guai

Carabinieri del Nas di Perugia
PERUGIA - Medici e farmacisti nei guai per prescrizioni e preparazioni di medicinali in farmacia utilizzati come dimagranti fuorilegge. Negli accertamenti che in tutta Italia...

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PERUGIA - Medici e farmacisti nei guai per prescrizioni e preparazioni di medicinali in farmacia utilizzati come dimagranti fuorilegge. Negli accertamenti che in tutta Italia hanno riguardato 840 farmacie e 75 studi medici, si distingue l’Umbria dove i carabinieri del Nas hanno riscontrato diverse violazioni.

Tra le undici farmacie e i dodici studi medici dove sono state rilevate delle violazioni, ci sono anche quelle umbre controllate dagli uomini del capitano Marco Vetrulli. In totale, durante l’operazione scattata su indicazione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ci sono state 49 violazioni al codice penale anche per il commercio e la somministrazione di medicinali guasti e imperfetti, oltre alla segnalazione di 29 trasgressori alle rispettive Procure. Anche in questo casi ci sono professionisti umbri che sono rimasti impigliati nei controlli dei carabinieri del Nucleo tutela della salute. I decreti del ministro Lorenzin, adottati da maggio a dicembre 2015, vietano la prescrizione da parte dei medici e l’allestimento a opera dei farmacisti di preparazioni magistrali contenenti i principi attivi, utilizzati a scopo dimagrante. In particolare fenilpropanolamina/ norefedrina, pseudoefedrina, triac, clorazepato, fluoxetina, furosemide, metformina, bupropione, topiramato ed efedrina. Queste sostanze, autorizzate per diverse indicazioni terapeutiche (trattamento di ansia, depressione, diabete, raffreddore, ipertensione), venivano impropriamente utilizzate e prescritte in preparazioni galeniche a scopo dimagrante, per finalità meramente estetiche. Sia i medici che i farmacisti umbri che sono stati colti in fallo dal Nas, non avrebbero rispettato quelle indicazioni continuando a prescrivere e preparare prodotti per perdere peso al di fuori delle indicazioni del ministero della Salute. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero