Presentata la nuova guida del Museo “Claudio Faina” di Orvieto

Presentata la nuova guida del Museo “Claudio Faina” di Orvieto
La nuova guida del Museo Etrusco “Claudio Faina” di Orvieto, scritta da Giuseppe Della Fina e Paolo Binaco, è stata presentata sabato 10 ottobre, a...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La nuova guida del Museo Etrusco “Claudio Faina” di Orvieto, scritta da Giuseppe Della Fina e Paolo Binaco, è stata presentata sabato 10 ottobre, a Palazzo Faina in Piazza Duomo. “Lasciare Orvieto senza visitare il Museo Faina, è cosa biasimevole”, scriveva il Prof. Domenico Cardella nella prima guida a stampa del museo orvietano pubblicata nel 1888. E’ a questa espressione e a quel progetto editoriale che la nuova guida Orvieto Museo Etrusco “Claudio Faina” (Morlacchi Editore) intende ricollegarsi idealmente, ma con un approccio innovativo: il museo non è visto isolato dal contesto geografico e culturale, anzi viene considerato inserito in esso a pieno. In questo senso, a cogliere il carattere innovativo del progetto è stato Gal Trasimeno-Orvietano che ha interamente finanziato la nuova guida. 

 

Il capitolo di apertura della guida – come ha illustrato il Direttore scientifico della Fondazione per il Museo “C. Faina”, Della Fina - è dedicato agli sviluppi della civiltà etrusca e alla presenza degli Etruschi in Umbria con i due centri principali di Velzna (Orvieto) e Perugia. 
Seguono le vicende della Orvieto etrusca culminate nel drammatico assedio del 265-264 a.C. e nel trasferimento forzoso degli abitanti superstiti sulle alture attorno al lago di Bolsena imposto dai vincitori romani. Si passa poi alla ricostruzione delle vicende che hanno portato alla formazione della raccolta Faina attraverso il ricordo dell’impegno dei conti Mauro ed Eugenio che la riunirono cercando di limitare la dispersione del patrimonio archeologico orvietano nella consapevolezza – presente soprattutto in Eugenio – che un reperto archeologico deve, pur nel suo valore estetico, essere testimonianza della storia di una città, di un territorio, di una nazione. 


Alle scelte del conte Claudio jr. Faina si deve, negli anni Cinquanta del Novecento, la trasformazione della raccolta da collezione privata a museo aperto al pubblico e a luogo della cultura.
Il capitolo finale illustra i capolavori che il museo accoglie, tra cui: le tre anfore del ceramografo ateniese Exekias, i vasi del gruppo di Vanth, la “Venere” di Cannicella, il cippo a testa di guerriero.
Gran parte delle immagini della pubblicazione sono state realizzate dalle allieve e allievi dell’Istituto d’Istruzione Superiore Artistica, Classica e Professionale di Orvieto coordinati dalla prof.ssa Maria Teresa Nulli.

 

“La guida nasce, infatti – ha sottolineato durante la presentazione il presidente, Di Loreto - da un lavoro di squadra e dalla passione per la cultura e i beni culturali, senza la quale nulla sarebbe possibile”.
Da parte sua il Sindaco, Tardani ha voluto testimoniare la centralità della Fondazione per il Museo “Claudio Faina” nell’offerta culturale e turistica della città sottolineando che: “si è aperto un nuovo corso per la Fondazione. L’approccio è quello della integrazione delle forze per fare di questa città un polo attrattivo che parte dalla bellezza per ragionare ed operare insieme. Merito del presidente che ha cercato di coinvolgere quanti più attori possibili. La necessità di integrazione e fare squadra era ed è un’esigenza molto sentita”.

 

Alla presentazione sono intervenuti il presidente dell’omonima Fondazione, Daniele Di Loreto, la sindaca e assessore alla Cultura, Roberta Tardani, e la vicepresidente della Fondazione, Marella Pappalardo.
 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero