Terni. Presa falsa dottoressa, deve scontare 18 anni

Terni. Presa falsa dottoressa, deve scontare 18 anni
ORVIETO Falsa dottoressa dell'Asl tenta di truffare due anziane di...

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ORVIETO Falsa dottoressa dell'Asl tenta di truffare due anziane di Fabro che non cadono nel tranello ma, avvisate per tempo le forze dell'ordine, riescono a farla arrestare. Il fatto si è verificato giovedì scorso quando nell'abitazione delle due signore si è presentata una donna, dai modi molto gentili, che ha dichiarato di essere un medico dell'Asl e di trovarsi lì perché a loro favore erano state concesse delle agevolazioni assistenziali. La dottoressa, accolta sull'uscio di casa, prima ha rivolto una serie di domande alle due donne per verificare l'eventuale presenza nell'abitazione di altre persone, poi ha cercato di far firmare loro alcuni documenti definiti necessari per accedere ai benefici annunciati. Le due anziane però sono state più argute: nonostante l'insistenza della finta dottoressa, infatti, e le sue argomentazioni non l'hanno fatta entrare in casa e non hanno firmato alcun documento. A quel punto la donna si è vista costretta ad allontanarsi. Le due anziane l'hanno osservata mentre saliva su un'utilitaria con a bordo altre tre persone. Insospettite dalla strana visita, le due pensionate hanno avvisato i rispettivi figli, uno dei quali, proprio mentre era al telefono con la madre, ha avvistato una pattuglia della polizia stradale di Orvieto. Insospettito anch'egli dal racconto della madre, ha avvertito gli agenti fornendo i dettagli della vettura e delle persone così come gli sono stati riferiti dalla madre. I poliziotti della stradale, di pattuglia in moto, sospettando che potesse trattarsi di un tentativo riconducibile ai diversi casi di furto o truffa in danno di anziani verificatisi in zona, si sono messi sulle tracce dell'auto che è stata poi intercettata alla periferia di Fabro con a bordo le quattro persone corrispondenti alla descrizione. Alla guida c'era un ragazzo e con lui tre donne, tutti d'origine siciliana e residenti nella periferia romana. Una delle donne era proprio quella che si era spacciata come dottoressa dell'Asl. Priva di documenti, sul momento ha fornito delle generalità che non hanno convinto gli agenti. La pattuglia della polstrada, effettuati i controlli del caso, ha scoperto quindi che sulla donna gravavano alcuni ordini di carcerazione inerenti un cumulo di pene per un totale di 18 anni di carcere da scontare, emessi dai tribunali di Siracusa e Termini Imerese, e una custodia cautelare in carcere, ancora da eseguire emessa dal tribunale di Lecce per una pena compresa tra i 7 e 10 anni, per un totale tra i 25 e i 30 anni di carcere.

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Il Messaggero