Porta i cinque figli in salvo a Terni poi torna in Ucraina con medicinali e alimenti: la staffetta di Volodymyr

Porta i cinque figli in salvo a Terni poi torna in Ucraina con medicinali e alimenti: la staffetta di Volodymyr
Fugge dalla guerra per mettere in salvo i suoi 5 figli, ma oggi tornerà in Ucraina con la più grande per portare da Terni medicinali e alimenti a lunga...

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Fugge dalla guerra per mettere in salvo i suoi 5 figli, ma oggi tornerà in Ucraina con la più grande per portare da Terni medicinali e alimenti a lunga conservazione, così come la scorsa settimana aveva fatto sua sorella, Alina, infermiera all'ospedale Santa Maria. L'incubo per Volodymyr e per i suoi familiari inizia il 24 febbraio quando vede passare i carri armati sotto casa sua, nel villaggio Zgorany, dopo aver sentito la notte in lontananza il rumore delle esplosioni. Impiega venti minuti per racimolare insieme alla sua famiglia quei pochi effetti personali che può e fugge. Era il primo giorno della guerra. I carri armati erano quelli ucraini che andavano a rafforzare il confine con la Bielorussia. Lui riesce a raggiungere prima l'Ungheria poi Terni dove trova ospitalità in casa della sorella, mettendo così in salvo la moglie e i suoi ragazzi: Bogdana di 22 anni, Vladimir 17, tre maschietti di 14,11 e 9 anni e una bambina di 6 anni. 

«Quando siamo arrivati in Ungheria – racconta - ci hanno detto che ci avrebbero dato ospitalità poco tempo». Volodymyr riparte quindi alla volta di Terni. Qui l'abbraccio con la sorella che nel frattempo non è rimasta con le mani in mano.

«Ho lavorato per 10 anni all'ospedale di Lutsk – spiega Alina – in questi giorni sono stata contattata dalle ex colleghe che sono alla ricerca disperata di farmaci: dagli antidolorifici agli antibiotici e tanti altri. Da Terni quindi è partita, grazie anche ad un ragazzo di nome Yuri, una raccolta di medicinali, presidi medici, generi di alimentari a lunga conservazione. Yuri ha messo un post sui social dando appuntamento la scorsa settimana alla Staino a quanti volevo dare qualcosa. La risposta è stata straordinaria. Siamo partiti il lunedì successivo e abbiamo portato gli aiuti alla protezione civile che si trova al confine con la Polonia. I medicinali sono arrivati a destinazione perché le colleghe poi mi hanno mandato le foto». Oggi partirà la seconda staffetta di aiuti e farmaci, quella di Volodymyr e di sua figlia Bogdana. «Lui si fermerà alla frontiera mentre lei – spiega Alina - ha ottenuto un permesso speciale come volontaria ed entrerà in Ucraina per consegnare gli aiuti”. «Non ho paura – dice Bogdana – voglio tornare ed essere d'aiuto al mio paese». E intanto Alina lancia un appello: «C'è una bambina malata oncologica e una donna che ha subìto un trapianto di rene che hanno bisogno urgente di medicinali che non riusciamo a reperire, neanche pagandoli, perché occorre la prescrizione di un medico».

 

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Il Messaggero