Piazza Tacito, la Fontana dello Zodiaco verrà riaperta per l'arrivo di Amadeus

Piazza Tacito, la Fontana dello Zodiaco verrà riaperta per l'arrivo di Amadeus
TERNI - La Fontana dello Zodiaco tornerà ai ternani tra pochissimi giorni. Sarà il regalo sotto l’albero che nessuno si aspetta. Ci sono voluti dieci...

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TERNI - La Fontana dello Zodiaco tornerà ai ternani tra pochissimi giorni. Sarà il regalo sotto l’albero che nessuno si aspetta. Ci sono voluti dieci lunghissimi anni per restaurare l’opera progettata da Mario Ridolfi e da Mario Fagiolo negli anni Trenta (venne inaugurata nel 1936). C’è voluta tanta cura per rimuovere il mosaico che la Soprintendenza ai beni culturli e artistici pretese di collocare altrove e altrettanta pazienza per pulire le tessere che versavano in uno stato di degrado importante. I tempi si sono allungati per via della scelta di sostituire i mosaici di Corrado Cagli che, come tutte le opere dell’artista anconetano, sono vincolati. La realizzazione della copia dei segni dello Zodiaco è stata condotta secondo un preciso programma operativo che però ha rallentato il lavoro di recupero della fontana. La scorsa estate si è assistito al posizionamento del cestello. Operazione che ha fatto commuovere la vice sindaca Benedetta Salvati. Poi è stato necessario realizzare una nuova canaletta di sfioro, da posizionare all’interno della sezione della vecchia canalina, in modo da garantire il perfetto funzionamento idraulico.


Alla fine quel monumento architettonico simbolo dello sviluppo di Terni tornerà a funzionare. Già, il simbolo: c’è l’acqua che, centuplicando la sua energia attraverso le condotte forzate, ha mosso le macchine delle grandi aziende locali, c’è l’acciaio e c’è l’uomo rappresentato dai segni dello Zodiaco. L’opera, ancorata agli elementi che caratterizzano il Dna della città, l’acciaio e l’acqua, ma proiettata nel futuro rappresentato dal “pennone”, ha avuto una sorte infelice. Venne ferita dai bombardamenti prima (distrutta nel 1943) e sconquassata dall’incuria successivamente. Il restauro è stato complesso. Lungo e travagliato. Nel 2011 venne giù il pennone. Si spezzò nel periodo delle festività natalizie: non resse il peso degli ancoraggi delle luminarie. Fu allora che si decise di sostituirlo con uno nuovo, alto 24 metri. Per l’installazione ci vollero due gru. Da allora il monumento di piazza Tacito è rimasto spento, tingendosi di grigio. Non ha più brillato. Da un paio di giorni, invece, è stato illuminato e verrà riconsegnato alla città il 29 dicembre. I lavori sono terminati e si è passati alla fase del collaudo. Si stanno provando le luci e presto si proverà il getto d’acqua.

Lo aveva detto a settembre e poi a metà ottobre, la vice sindaca Benedetta Salvati, che al massimo per la fine di dicembre sarebbe tornata a sgorgare. E così sarà. Per lo spettacolo di RaiUno condotto da Amadeus dal parco 4 dell’Ast, sarà funzionante e splendente. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero