Piano sanitario regionale, Cisl Medici chiede risorse per il Santa Maria: «Se funziona Terni funziona l'Umbria»

TERNI «Chiederemo risorse per l'Ospedale di Terni, perchè se funziona Terni funziona tutta l'Umbria». Così il segretario generale regionale della...

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TERNI «Chiederemo risorse per l'Ospedale di Terni, perchè se funziona Terni funziona tutta l'Umbria». Così il segretario generale regionale della Cisl Medici Umbria, Tullo Ostilio Moschini, all'incontro tra le singole federazioni nella sede Cisl di Terni per discutere di di riorganizzazione della sanità regionale.


«Non sappiamo ancora cosa vuol fare la Regione, ma la nostra idea è opporci a qualsiasi impoverimento dei servizi e altre soluzioni che penalizzino i territori - ha detto in apertura Pino Giordano della segreteria nazionale - non è accettabile che i piccoli centri siano privati del servizio sanitario. Difendiamo il fatto che Terni e Perugia siano due aziende ospedaliere di alta specialità. Il doppione? E' giusto che ci sia, solo se ci sono due cardiochirurgie si salvano le vite». Anche per Moschini la configurazione ideale per il territorio ed i cittadini umbri è questa: «Due aziende con due ospedali di alta specialità, Terni e Perugia. In rete con gli altri ospedali con un proprio ruolo e una propria funzione, integrati ai servizi territoriali e alla medicina di base: assistenza domiciliare, presa in carico dei pazienti, liste d'attesa. Todi e Pantalla così come Narni e Amelia devono avere una loro mission. Non è possibile aspettare sei mesi o un anno per un'ecografia o una mammografia». Il segretario aziendale dell'Usl Umbria 2 Luca Castiglione chiede una proposta equilibrata per il territorio: due aziende che includano i rispettivi ospedali. Presente anche il presidente dell'ordine dei medici di Terni, Pino Donzelli:

Vendesi. «A Terni ormai vediamo ovuque il cartello 'vendesi'. Rischiamo di perdere anche l'ospedale e la Usl e quindi tutto il terziario. Parliamo di 4 mila persone che lavorano in un ambito, la sanità, fondamentale anche a livello economico. In un territorio dove il 40% dei giovani è disoccupato, ma c'è il 30% di mobilità attiva che arriva dall'Alto Lazio. Il nuovo ospedale a Terni significa 300 milioni di euro sul territorio. La Regione deve pensare solo a costruirlo».


Potenziamento dell'assistenza domiciliare. Tra le proposte della Cisl Medici Umbria c'è il potenziamento dell'assistenza domiciliare: «L'infermiere o il radiologo che arrivano a casa, non si sposta il servizio ma il professionista - ha detto in chiusura Moschini - ma sono necessari censimento del personale e concorsi per assunzioni a tempo indeterminato. Le aziende ospedaliere sono enti autonomi, indipendenti della politica, mentre per gli ospedali dentro le Usl i sindaci hanno un ruolo istituzionale e quindi devono mettere voce. La Cisl Medici Umbria chiederà al Governo un intervento straordinario per costruire il ospedale di Terni, il più vecchio della regione e quindi la priorità più urgente». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero