Perugia, violentata in centro storico a 15 anni: si indaga tra gli amici

Perugia, violentata in centro storico a 15 anni: si indaga tra gli amici
PERUGIA - Pioveva mercoledì sera, in centro. Quella pioggerella che ti entra nelle ossa, con scrosci improvvisi e la tramontana che te la cristallizza addosso. ...

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PERUGIA - Pioveva mercoledì sera, in centro. Quella pioggerella che ti entra nelle ossa, con scrosci improvvisi e la tramontana che te la cristallizza addosso.

Brutta sera per uscire. E infatti in centro storico c'è pochissima gente per essere quasi metà giugno. I locali hanno chiuso presto e i pochi avventori scelgono quelli con gli ombrelloni ancora stesi per una sigaretta che la pioggia non spenga in una goccia che frigge.

Brutta sera per uscire. E per chiedere aiuto. Tanto che, se la paura non le ha chiuso la gola, anche se avesse gridato nessuno sarebbe arrivato in suo soccorso. E sarebbe andata proprio così la terribile sera di Giulia (nome di fantasia), che a 15 anni sarebbe stata violentata in pieno centro. Via Bontempi, meno di duecento metri da piazza Danti e dalla cattedrale di San Lorenzo. È qui che Giulia racconta di essere stata aggredita nella tarda serata di mercoledì. Nessuno si è accorto di nulla: è stata notata solo l'ambulanza che verso mezzanotte attraversava piazza Piccinino verso via Bartolo e l'ospedale. Dove Giulia, dopo essere stata visitata come da prassi nel reparto di ginecologia, è stata ricoverata per tutti gli accertamenti necessari.
E qui finiscono anche le certezze. Perché su ciò che è successo davvero all'adolescente durante la sua uscita dopo cena gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo. Sia per la sua età che per i contorni della vicenda, ancora annacquati dalla pioggia di mercoledì. Da quel poco che trapela per la necessaria riservatezza dovuta alla sua minore età, comunque, Giulia potrebbe non essere stata aggredita all'improvviso da un'ombra scappata fuori dal buio. Non che questo renda meno traumatica e orrenda la violenza subita, anzi, ma i carabinieri coordinati dalla procura starebbero lavorando sull'ipotesi di un aggressore conosciuto. Determinanti, quindi, saranno le sue parole, il suo racconto di quanto successo in quella via semibuia del centro, abitata da tanti anziani che certamente a quell'ora dormivano e avranno preso quel trambusto per un televisore rimasto acceso col volume troppo alto.
Le sue prime, poche, parole per adesso sono finite nella denuncia per violenza sessuale presentata ai carabinieri dalla studentessa. Occhi profondi e fisico da ballerina, così bella da sembrare già una donna, ma invece ancora solo una ragazzina arrivata nel brutto mondo dei grandi, delle divise e dei camici, troppo presto.

Ma, tornando alla pioggia, come canta Mr Rain in un testo adorato dai quindicenni, «anche se ci hanno spezzato le ali, cammineremo sopra queste nuvole, passeranno questi temporali». Un augurio che sembra scritto apposta per Giulia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero