Perugia, un quartiere diventerà modello per contrastare i cambiamenti climatici: la sfida del Comune a San Marco

L'area di progetto nella parte bassa del quartiere di San Marco dove saranno piantati più alberi e recuperate le acque piovane
PERUGIA - Dopo i lavori per la nuova bretella stradale, arriva...

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PERUGIA - Dopo i lavori per la nuova bretella stradale, arriva un’altra annunciata svolta nel quartiere di San Marco. C’è il via libera della giunta comunale al progetto esecutivo degli interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano. Un piano, finanziato dal Ministero dell’Ambiente che interesserà l’intera area fra il terminal bus e il campo sportivo del quartiere. I lavori, con una spesa complessiva di 774.704 euro, sono stati pensati per intervenire su più fronti. Tre per la precisione: aree verdi e recupero delle acque, miglioramento della permeabilità del suolo, servizi e forniture per la pianificazione, il monitoraggio, la partecipazione. Entrando nel dettaglio, l’area oggetto di intervento, costituita in gran parte da terreno di scarto e riporto, sarà adeguata per «mitigare il rischio di alluvionamento a valle, il rischio di frana ed il ripristino delle condizioni di regolare deflusso delle acque superficiali». Questo uno degli aspetti principali che emerge dalla relazione generale del progetto esecutivo. Fra i vari aspetti da sottolineare, la previsione di «un’ampia rete di verde che include gruppi di alberi, alberi singoli e una forestazione» nella scarpata fra terminal e campo. «I benefici sono principalmente di tipo ecologico-ambientale». Cioè riduzione dell’inquinamento atmosferico, mitigazione del rischio delle isole di calore e idrogeologico e la tutela delle biodiversità. Nella zona è prevista la raccolta delle acque bianche in 3 vasche-cisterne i riuso. Un terzo intervento riguarderà poi la fruibilità delle aree: «Sono stati ideati dei percorsi pedonali all’interno delle aree verdi e il rifacimento del parcheggio (zona palazzetto) con una nuova finitura realizzata in calcestruzzo drenante mineralizzato con colori riflettenti e con masselli autobloccanti, al di sotto della quale sarà realizzato un sistema per la raccolta delle acque piovane». Nelle aree verdi è poi prevista la sistemazione di rifugi per insetti per incrementare la biodiversità. I tempi? Dopo l'affidamento, dal momento dell’avvio del cantiere dovrebbero servire circa 300 giorni.
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Il Messaggero