Bollette di luce e gas, Perugia e Terni tra le più care d'Italia. Quanto l'inflazione ha ridotto i risparmi degli umbri

Bollette di luce e gas, Perugia e Terni tra le più care d'Italia. Quanto l'inflazione ha ridotto i risparmi degli umbri
Le tasche degli umbri svuotati dagli aumenti di luce e gas. Lo dice uno studio dell’Unione nazionale consumatori che ha messo in fila la classifica delle città con i...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Le tasche degli umbri svuotati dagli aumenti di luce e gas. Lo dice uno studio dell’Unione nazionale consumatori che ha messo in fila la classifica delle città con i maggiori rialzi annui, elaborando i dati Istat relativi allo scorso gennaio. Così Perugia e Terni finiscono nella top six delle città più care sfiorando il podio. In particolare a Perugia il costo di luce e gas ha avuto una crescita dell’85,8%: mentre Terni si ferma all’85,4%. Un delta minimo tra i due capoluoghi che indica come la stangata sia, di fatto, uniforme in tutta la regione. In particolare considerando quanto spende mediamente una famiglia italiana la stangata perugina è pari a 1.157 euro su base annua; mentre quella per una famiglia ternana è pari a 1.152 euro. Un derby che finisce sostanzialmente in parità (ci sono solo 5 euro di differenza) e vincerlo non porta né a caroselli né a feste con sciarpe e bandiere.


A livello nazionale, invece, l’indagine confronta la variazione dei prezzi di luce e gas negli ultimi 3 anni, confrontando il mercato libero con il tutelato.
Da giugno 2021, prima dei rincari scattati a partire da luglio, a gennaio 2023, la luce del mercato libero in Italia è salita del 248,3% contro il 108,4% del tutelato, più del doppio (+129%), mentre considerando il primo dato utile del gas rilevato dall’Istat, dicembre 2021, il libero da allora è aumentato del 141,1% contro un calo del 7,4% del tutelato. In 3 anni, da gennaio 2020 a gennaio 2023, la luce del libero è balzata del 262,8%, contro il più 115,8% del mercato tutelato.
Per energia elettrica, gas e altri combustibili, voce che include gas, luce (mercato libero e tutelato), gasolio per riscaldamento e combustibili solidi, se in Italia il rialzo a gennaio è stato pari al 67,3% rispetto a un anno prima, con una stangata a famiglia pari in media a 907,50 euro su base annua, in alcune città si è sfiorato il 90 per cento.
IL CONFRONTO
Non consola il fatto che l’Umbria è ai piedi del podio, anche perché la distanza con chi conquista il gradino più alto è ridotto. Ad Alessandria, le spese per luce, gas e gasolio volano dell’88,6% su gennaio 2022. Il Piemonte fa il pieno con Vercelli che infila un più 87,1% e Biella con più 86,1%.
Dall’altra parte della classifica, la città meno tartassata è Potenza con più 35,2%. Al secondo posto Aosta con più 50,8%. Sul gradino più basso del podio delle città virtuose Olbia-Tempio con più 51%. Seguono Napoli (+51,4%), Gorizia (+51,7%), Benevento (+53,1%), al settimo posto Caserta (+53,5%), poi Avellino (+53,7%) e Trieste (+54,6%). Chiudono la top ten Pordenone e Udine, ex aequo con +54,7%.
L’ALTRA CLASSIFICA
Un altro studio sulla corsa dei prezzi arriva dall’ufficio studi della Cgia di Mestre che indica il peso del potere d’acquisto delle famiglie rispetto all’inflazione che va di corsa. Nel due anni 2022-2023 potrebbe ammontare a quasi seimila euro a famiglia la perdita del potere d’acquisto in Umbria a causa dell’inflazione. La stima è basata sui dati di Banca d’Italia, Istat e Commissione europea. A fronte di depositi bancari che, a fine 2021, ammontavano a 14,5 miliardi di euro, in Umbria nel 2022 la stima relativa alla perdita di potere d’acquisto ammonta a 1,2 miliardi di euro mentre nel 2023, complice un rallentamento dell’inflazione, a 885 milioni per un totale di 2,1 miliardi di euro.

A livello provinciale il dato della Cgia dice che per quella di Perugia la perdita del potere d’acquisto potrebbe ammontare a oltre 1,6 miliardi di euro (quasi 5.746 a famiglia) mentre in quella di Terni a 536 milioni (5.251 a famiglia). Qui il divario è più netto rispetto a quanto accade per gli aumenti delle bollette di luce e gas. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero