Perugia «A casa ho mobili rubati in Provincia»

Perugia «A casa ho mobili rubati in Provincia»
PERUGIA -  La lettera diventa una segnalazione, la segnalazione diventa un esposto e i contorni del giallo sono serviti. Alla Provincia di Perugia, non bastasse...

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PERUGIA -  La lettera diventa una segnalazione, la segnalazione diventa un esposto e i contorni del giallo sono serviti. Alla Provincia di Perugia, non bastasse l’inchiesta sull’assenteismo (presunto) e il buco per le multe, adesso c’è un’altra storia che tiene con il fiato sospeso e fa discutere. Perché a inizio mese è arrivata una lettera alla polizia provinciale in cui una donna con nome cognome e numero di telefono ha denunciato un fatto che definire strano vuol dire sminuire.

Nella sua casa alle porte della città ci sarebbero da anni mobili che appartengono alla Provincia. Rubati? Presi in prestito? Regalati e poi finiti in una normale dimora? Una parte degli interrogativi li svela la donna nella lettera. Che deve essere stata considerata particolarmente attendibile se, dopo essere transitata negli uffici della polizia provinciale, è stata portata in Procura con tutte le accortezze del caso. La lista non è lunga, ma disegna un caso e chissà se fa scoprire altre cattive abitudini dell’Umbria quando c’è di mezzo la cosa di tutti. La donna indica tre oggetti: un mobile da soggiorno e due poltrone in pelle e legno. Come siano arrivate in casa ancora non è chiaro anche se una pista la indica con buona precisione. Dice che si sta separando dal marito e che per anni non ha avuto il coraggio di dire nulla perché aveva paura della reazione dell’ex coniuge. Che evidentemente, per un modo o nell’altro, aveva la possibilità di accesso alle proprietà della Provincia. La lettera che è diventato un esposto, ha dei toni accorati. E la donna spiega che è pronta ad aprire le porte di casa sua se la Provincia andrà a prendere quei mobili. Di più. Perché sembra che allegate alla lettera firmata e con il numero di telefono e l’indirizzo per arrivare subito a dama, ci siano anche delle foto che dimostrano come in una qualunque casa alle porte di Perugia, ci sono i mobili che erano, fino a qualche anno fa, in dotazione in qualche ufficio della Provincia. Se la donna non nasconde qualche passaggio alla sua storia viene spontanea la domanda sul fatto come sia possibile portarsi a casa i mobili del posto dove si lavora e come sia possibile che nessuno si sia accorto di quello che era successo. Magari in qualche sede di prestigio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero