Perugia, assalti alle borchie delle auto nel parcheggio dell'ospedale

Si pensa che possa esserci una specie di mercato, forse di collezionisti, che evidentemente alimenta questo tipo di raid

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PERUGIA - Coprimozzi. Borchie. Chiamateli come volete. Di certo c’è che una parte dei coprimozzi in questi giorni sembra essere particolarmente a rischio: i loghi che sono al centro della ruota e che evidentemente devono avere un mercato di non poco conto, se sono oggetto di furto da parte di qualcuno.


La curiosa segnalazione arriva dalle aree parcheggio intorno all’ospedale Santa Maria della Misericordia, ultima di una serie di assalti alle auto in sosta. Un utente racconta di essersi trovato senza nessuno dei quattro loghi della casa automobilistica della sue auto nelle borchie della macchina dopo essere andato a riprenderla nel parcheggio una volta effettuata una visita. Il racconto si estende anche ad altre auto, dal momento che l’utente incuriosito si è messo a guardare intorno e diverse altre vetture risultavano prive dei loghi sui coprimozzi.


Un’altra segnalazione è arrivata anche via social, con una donna che ha sostanzialmente raccontato nei giorni scorsi la stessa cosa: dopo essersi recata a riprendere la propria auto posteggiata lungo il parcheggio “Gambuli” dell’ospedale ha notato come fossero spariti i loghi dalle borchie. Anche in questo caso, si è accorta velocemente come almeno ad altre due-tre auto vicine alle sua fosse stato riservato lo stesso trattamento.
Furti strani e anche curiosi, dal momento che lasciano pensare alla possibilità che possa esserci una specie di mercato, forse di collezionisti, che evidentemente alimenta questo tipo di raid.

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Di certo, come detto, non è la prima volta che nelle aree posteggio dell’ospedale vengono segnalati assalti alle auto in sosta. Non solo il fenomeno dei finestrini spaccati con il furto poi di quello che c’era all’interno dell’auto, qualche tempo fa per un periodo furono molto gettonati i tubi di scappamento di alcune auto in particolare, con una banda di ladri in azione per asportarle mentre i proprietari si trovavano all’interno della struttura del Santa Maria della Misericordia. Una vera e propria città nella città, con oltre quindicimila persone che ogni giorno gravitano nell’area dell’ospedale, e che inevitabilmente può subire l’azione di balordi pronti a al furto di giornata. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero