Perugia, il servizio di bike sharing funziona a metà

Perugia, il servizio di bike sharing funziona a metà
PERUGIA - Pedala, ma in salita. Il bike sharing cittadino si muove a passo lento. Nel senso che il servizio, ripartito e migliorato nei mesi scorsi, fa i conti ancora con una...

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PERUGIA - Pedala, ma in salita. Il bike sharing cittadino si muove a passo lento. Nel senso che il servizio, ripartito e migliorato nei mesi scorsi, fa i conti ancora con una serie di limiti. Il primo è la questione degli “spazi”, sì perché i 45 nuovi mezzi forniti dalla società “Bicincittà” possono muoversi soltanto da stazione a stazione, quindi all’interno del perimetro compreso tra le nove “tappe” previste: piazzale Bellucci, piazza Partigiani, piazza Matteotti, il dipartimento di Agraria, via Pascoli, piazza Morlacchi, piazza Fortebraccio, Monteluce e poi anche l’ospedale Santa Maria della Misericordia, non al di fuori poiché si può salire in sella soltanto in una stazione e si può parcheggiare soltanto in un’altra.

LA PROPOSTA
Arriva anche da queste considerazioni, l’ordine del giorno approvato da Palazzo dei Priori che prevede di «valutare la possibilità di introdurre in città la presenza di monopattini elettrici e di implementare il servizio di e-bike in sharing con funzioni di free-floating... valutando e progettando in che maniera questa possa essere più funzionale possibile all’interno del nostro territorio». Il punto sta proprio qui: il sistema free-floating è quello che consente di lasciare un mezzo sostanzialmente in qualsiasi punto dell’area “coperta” e non necessariamente nella stazione messa a disposizione dal gestore. Lo stesso sistema adottato in tante città proprio per i monopattini. 
«Sarebbe un servizio in più anche per i turisti - spiega Nicola Volpi, che ha presentato l’ordine del giorno - e ritengo che sarebbe di certo utile anche per le periferie, anche i monopattini, con le giuste regole e l’opportuna attenzione alla sicurezza, potrebbero certamente funzionare anche Perugia. Siamo sempre stati una città esempio di mobilità sostenibile e sono stati fatti investimenti importanti sulle piste ciclabili che vanno valorizzati adeguatamente».
L’ESPERTO
«Evidentemente c’è stato un miglioramento rispetto al sistema di bike sharing precedente - spiega Paolo Festi di Fiab Perugia Pedala (che ieri insieme a Legambiente e Associazione Andrea Nardini ha organizzato un flash mob contro la riforma del codice della strada) - è aumentato il numero delle stazioni e anche i mezzi sono validi, hanno il limite evidente dell’illuminazione insufficiente. Io ho provato uno dei tratti più “lunghi” all’interno del percorso possibile e ho impiegato 17 minuti: pochissimo. Segno che la distanza effettivamente percorribile è ancora limitata, proprio per questo ritengo che il free floating sarebbe di certo molto più utilizzato. Per contro, il prezzo è molto vantaggioso: 30 euro l’anno e la prima mezz’ora gratuita vuol dire spendere davvero pochissimo».
LA POSSIBILITÀ

L’idea di implementare il servizio piace anche all’assessore Gabiele Giottoli: «Sinceramente? Io queste bici le uso, il servizio sta funzionando e l’idea di implementarlo mi convince. Poi a mio avviso la conformazione di una città come Perugia si presta di più alla bici che ai monopattini». Già i monopattini, per quelli la strada è ancora lunga. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero