Perugia, selezione per l’elisoccorso: qualcuno può aver voluto far annullare la prova

L'elisoccorso atterra davanti all'ospedale di Perugia (foto d'archivio)
Il sospetto è scritto nella definizione del reato stesso. Viene accusato di soppressione, distruzione e occultamento di atti veri «chiunque, in tutto o in parte,...

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Il sospetto è scritto nella definizione del reato stesso. Viene accusato di soppressione, distruzione e occultamento di atti veri «chiunque, in tutto o in parte, distrugge, sopprime od occulta un atto pubblico vero, o, al fine di recare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, distrugge, sopprime od occulta» quegli atti stessi.


Insomma, nella stessa formulazione dell’ipotesi di reato c’è il nocciolo del “mandato” della Procura alla squadra mobile: capire se, in relazione alla selezione per l’ elisoccorso deliberata dall’azienda ospedaliera di Perugia lo scorso luglio per individuare 15 medici e altrettanti infermieri da inserire nell’equipe per interventi di soccorso urgenti con l’uso di elicottero, qualcuno possa avere avuto interesse a mettere in atto azioni volte a far annullare la prova. Cosa effettivamente avvenuta, con la commissione presieduta dal dottor Francesco Borgognoni che ha deciso di proporre l’annullamento della prova scritta dello scorso 12 ottobre a seguito del ritrovamento di una busta vuota, spiegazzata e vidimata sotto il banco di uno dei candidati. Decisione accettata dal direttore generale Giuseppe De Filippis, che l’ha annullata in autotutela il 18 ottobre.
Detto come la prova scritta è stata riconvocata per il prossimo 13 novembre, gli investigatori diretti da Gianluca Boiano sono chiamati a chiarire (e dunque anche a escludere) l’eventualità che qualcuno possa aver avuto l’interesse a compiere un’azione volta a portare intenzionalmente all’annullamento della prova.
Situazione non facilissima da analizzare, anche perché sono comunque molto alte le possibilità che quella busta a terra, vuota, possa esserci finita per un errore o una semplice casualità. Anche se, secondo quanto si apprende, il fatto che oltre alla busta vuota ne sarebbe stata trovata un’altra con due compiti all’interno autorizza la necessità di indagare con scrupolo su quanto avvenuto durante la prova che ha visto impegnati settantuno candidati. Proprio dall’incrociare la visione e il controllo degli elaborati con le testimonianze (oltre ovviamente al verbale della prova di cui la Procura ha già preso visione nell’esposto denuncia presentato dallo stesso Borgognoni all’indomani dell’anomalia riscontrata) potrebbero emergere elementi utili per inquadrare il caso nella cornice giusta.

Di certo si tratta di una selezione particolarmente impervia, e non solo per la difficoltà della prima prova a carattere fisico: alcuni esclusi hanno fatto già richiesta di accesso agli atti, mentre un altro candidato ha presentato ricorso al Tar. Discussione prevista domani. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero