Perugia, scritte contro il 41 bis: indagati due anarchici

Le scritte di qualche giorno fa a Perugia
Scritte sui muri e attività di volantinaggio e diffusione manifesti contro la misura del 41 bis, cosiddetto “carcere duro”, e dunque in favore di Alfredo...

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Scritte sui muri e attività di volantinaggio e diffusione manifesti contro la misura del 41 bis, cosiddetto “carcere duro”, e dunque in favore di Alfredo Cospito: indagati due anarchici. I due attivisti secondo quanto si apprende, nei giorni scorsi sono stati denunciati dagli investigatori della Digos, diretti da Gianfranco Leva, al termine di accertamenti condotti proprio in relazione a questa attività e in particolare ad alcune scritte comparse contro l’istituto penale del 41 bis comparse in città qualche settimana fa.


Un provvedimento che testimonia la notevole attenzione messa in campo dalle forze dell’ordine (non solo la Digos ma anche i carabinieri del Ros) nel contrasto a qualunque forma di istigazione alla violenza e alla sovversione.
Misura da intendersi, evidentemente, in una chiave non solo repressiva ma anche preventiva, nell’ambito di uno stretto e continuo monitoraggio del mondo eversivo per evitare che la tensione (già alta nel Paese da tanto tempo in relazione alla protesta che il leader anarchico sta portando avanti contro il regime del “carcere duro”) possa esplodere.
Misure anche particolarmente attuali, nonostante siano di qualche giorno fa. Perché la Cassazione ieri ha respinto il ricorso di Cospito, che dunque resta al 41 bis, e anche a Perugia continuano a comparire scritte contro lo stesso 41 bis. Una scritta all’esterno dell’università, dopo altre che nei giorni scorsi erano comparse nella zona di via Sicilia. Scritte, quella di ieri e quelle di via Sicilia, su cui le forze dell’ordine stanno svolgendo tutti gli accertamenti del caso.
L’INTERVENTO

Sulla scritta all’università intervengono i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, che esprimono in una nota alcune preoccupazioni. «La legalità ed il rispetto della legge in Italia dovrebbero essere valori condivisi e difesi da tutti. Oggi a Perugia, sui muri della Facoltà di Economia e Commercio e Scienze Politiche di Perugia sono apparse delle scritte inneggianti all’abolizione del 41 bis, una misura che Falcone e Borsellino ritenevano essenziale nel contrasto alla mafia e all’eversione. Auspichiamo l’unanime condanna prese di posizione da parte di tutte le forze politiche della città ringraziamo l’amministrazione comunale che già sta provvedendo alla cancellazione della scritta». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero