Perugia, professore di Ingegneria a processo per peculato

Il tribunale di via XIV Settembre
Il giudice per l’udienza preliminare di Perugia, Natalia Giubilei, ha firmato il rinvio a giudizio nei confronti di un professore associato del Dipartimento di Ingegneria...

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Il giudice per l’udienza preliminare di Perugia, Natalia Giubilei, ha firmato il rinvio a giudizio nei confronti di un professore associato del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli studi di Perugia accusato dal procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini del reato di peculato. La prima data del processo è stata fissata per il 12 settembre: se ne occuperà il primo collegio del tribunale penale. I fatti oggetto delle contestazioni risalgono al periodo che va dal 2014 al 2016 quando il 55enne era direttore del Consorzio interuniversitario macchine impianti e sistemi per l’energia, l’industria e l’ambiente: stando alla ricostruzione del pm umbro l’imputato, originario della provincia di Napoli, si sarebbe appropriato di qualcosa come poco meno di seimila euro, somme di denaro del Cimis, utilizzando la carta di credito che gli era stata assegnata per spese «personali». Strisciate per vari acquisti - si legge negli atti - che vanno dalla poltrona per l’ufficio ai Dvd, dagli auricolari bluetooth alle guide turistiche, dalla lavastoviglie al cambio Shimano della bicicletta, dall’olio per la macchina al tagliando della Fiat Ulisse. Nell’elenco spuntano pure alcuni «menu bimbi» all’Old Wild West e un «pasto estraneo ad eventi professionali».

Il gup Giubilei, nel corso dell’udienza preliminare che si è conclusa ieri mattina negli uffici di via XIV Settembre, insieme al 55enne ha spedito a processo anche un 68enne di Arezzo, suo predecessore al Cimis, e un uomo di 59 anni di Firenze. Sfogliando le accuse si scopre che tra il 2008 e il 2013 l’aretino aveva «stipulato due contratti di noleggio e disposto i pagamenti vari» per consentire all’altro toscano di utilizzare due Audi Q5. «Veicoli – viene sottolineato negli atti della Procura – utilizzati in via esclusiva» dal 59enne, responsabile scientifico di commesse, «non titolare di cariche presso il Cimis, e in assenza di alcuna utilità per il Consorzio». Tra gli oneri e le spese di gestione la Procura elenca le rate, la riparazione sei sinistri, la scheda carburante e perfino il pagamento delle sanzioni per violazioni amministrative. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Marco Baldassarri, Enrico Marzaduri e Francesco Fratini.

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Il Messaggero