PERUGIA - Il raid è scattato intorno alle 3 del mattino. A quell’ora, nella notte tra giovedì e venerdì, alcuni residenti della zona di Pian di Massiano...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Quelle strutture erano imbrattate dai graffiti fino a un paio di settimane fa, poi sono state ripulite. Il Comune ha affidato la gestione dell’intera struttura ad un’associazione cicloturistica che proprio nei giorni scorsi aveva fatto tinteggiare tutto di un bel bianco candido. Evidentemente, però, quelle pareti sono state interpretate da qualcuno come una tela sulla quale potersi esercitare. Il significato del gesto è riassunto in qualche messaggio lasciato a lato dei murales, una sorta di firma: «N’è mejo cussi?», la prima. Poi: «È più bulo colorato». E spunta anche una data: 2017. Quasi a voler marcare il territorio.
Durante la notte i graffitari si sono dati da fare con bombolette gialle, rosse, arancio e viola. Di certo hanno lavorato per un bel po’. Il gesto, compiuto al di fuori delle regole, è certamente da condannare: sono state riempite di murales pareti bianche da poco ripulite e ridipinte. Eppure, un’azione così contiene anche un messaggio: non ci sono scarabocchi, parolacce o segnacci fatti a caso con il solo obiettivo di sporcare, distruggere o danneggiare. L’idea, evidentemente, è un’altra. La mano, o più probabilmente le mani che giovedì notte hanno spruzzato colore sui muri dei bagni di Pian di Massiano sono esperte e dotate di un certo talento. Dentro quel raid portato a termine in piena notte c’è anche tanta voglia di esprimere creatività, talento, forse addirittura una sana energia. Energia e talento che però vanno sfogati all’interno delle regole. Per azioni di questo genere il Comune prevede - giustamente - sanzioni di 450 euro. Un modesto consiglio ai graffitari: la prossima volta sarà meglio presentarsi e offrirsi di dipingere pareti e muri, viene meno il “gusto” adolescenziale di far qualcosa di proibito ma si guadagna la riconoscenza utile a far apprezzare il proprio talento. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero