Perugia, per la sosta selvaggia vicino alle fermate gli autisti dei bus scrivono al sindaco

Ecco tutte le zone a rischio segnalate in Comune

Così in piazza Università davanti alla pensilina dei bus
Non solo tempi di percorrenza non rispettati per i bus. Ma adesso gli autisti di BusItalia tornano alla carica per il nodo della sosta selvaggia. E quindi della sicurezza. In una...

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Non solo tempi di percorrenza non rispettati per i bus. Ma adesso gli autisti di BusItalia tornano alla carica per il nodo della sosta selvaggia. E quindi della sicurezza. In una lettera inviata in Comune il 30 ottobre i sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Faisa-Cisal) chiedono un incontro. Tra gli indirizzi a cui è stato inviata la richiesta anche quello del sindaco Andrea Romizi e dell’assessore Luca Merli titolare, tra l’alto, della delega ai Trasporti.

Gli autisti, tramite i sindacati, segnalano tutte le situazioni definite di rischio e legate alla sosta selvaggia di chi non rispetta non tanto i segnali, ma il vivere civile. Perché le auto quasi sono alla pensilina dei bus sono una vergogna, difficile da scardinare anche con le multe.
Ne esce un lungo elenco di zone calde dove è difficile fare manovra, dove i bus sfiorano le auto vicino alle fermate, dove scendere e salire è un percorso a ostacoli e dove è difficile ripartire anche quando ci sono semafori. Ecco nel dettaglio i punti critici della viabilità perugina quando si guida un autobus urbano.
Piazzale Europa su entrambi i lati, piazza Monteluce in direzione Sant’ Erminio, piazza Cavallotti, piazzale Menghini, di fronte all’entrata dell’ospedale Santa Maria della Misericordia, via Mastrodicasa direzione via Puccini a Ponte Felcino, piazza Università direzione via Fabretti, via Pinturicchio direzione Porta Pesa, via della Pescara direzione Via Fonti Coperte, piazza Italia, piazza Cavallotti, via Fabretti ambo le direzioni, via Della Concordia, via del Lavoro, via della Pescara, via Pinturicchio, via XIV settembre e via Brunamonti. 

Gli autisti, tra l’altro, denunciano, in alcune zone la «sosta selvaggia nei pressi delle pedane per i semafori a chiamata dedicati agli autobus di linea, cosa che impedisce agli autisti di transitare sopra alle suddette pedane con conseguente impossibilità di ricevere il consenso al passaggio con il semaforo a luce verde e interruzione del servizio per svariati minuti». E ancora: «Sosta selvaggia nei golfi di fermata o nei pressi della fermata che genera impossibilità per l’autista di accostarsi ai marciapiedi con conseguente elevata difficoltà da parte degli utenti fragili (ad esempio persone con disabilità motoria, anziani, madri con figli piccoli tenuti sul passeggino) a salire o scendere dall’autobus con conseguente maggior tempo di fermata». È logico che gli autisti chiedano più controlli. È logico che la polizia locale fa il massimo per i controlli. Ma i sindacati chiedono, nella lettera inviata anche alla Polstrada e alla direzione di BusItalia, di fare uno sforzo in più per rendere migliore il servizio. Anche perché le auto parcheggiate male nelle vicinanze delle fermate dei bus contribuiscono a peggiorare i tempi di percorrenza delle varie linea, altro tema caldo su cui gli autisti dei bus hanno alzato il tiro nelle scorse settimane.
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Il Messaggero