Perugia, pendolari dell'eroina a 17 anni Trovati con l'ago attaccato al braccio

Uno scorcio di piazza del Bacio
PERUGIA - Una vita al limite. Forse anche oltre. Diciassette, diciotto anni e già vittime dell’eroina. Del buco quotidiano. È quanto raccontano le strade e le...

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PERUGIA - Una vita al limite. Forse anche oltre. Diciassette, diciotto anni e già vittime dell’eroina. Del buco quotidiano. È quanto raccontano le strade e le persone di Fontivegge. Ancora una volta segnate, non certo per colpe loro, dalle brutte storie legate al traffico di droga. 

Ne basterebbe una, di situazioni del genere. Figurarsi se l’emergenza riguarda più ragazzi e ragazzini. Alcuni in gruppo, altri che si muovono in solitaria. E le storie che arrivano tra piazza Vittorio Veneto, l’interno della stazione e le vie facilmente raggiungibili dal e con il sottopasso sono quasi quotidiane.
L’ultima alle prime ore di lunedì: un giovanissimo, sì e no maggiorenne, sorpreso da alcuni residenti a bucarsi davanti ai loro occhi. Accovacciato, il braccio sinistro teso e una siringa a bucare la vena, cerca di ripararsi dietro una colonna in un parcheggio condominiale. Ma non sfugge allo sguardo, e di conseguenza alla segnalazione, di chi fin dall’estate si è reso conto di questo drammatico stato di cose e lo sta segnalando di continuo. «Dovrebbero essere qui alla stazione in attesa del treno o del pullman per tornare a casa dalla scuola, e invece non si reggono in piedi» le parole allarmate che venerdì scorso intorno alle 14 hanno dato il via a un intervento del 118 per soccorrere due ragazzine, appena diciottenni, il cui stato psico-fisico a seguito della dose di eroina che si erano appena iniettare era, sostiene chi ci si è imbattuto, angosciante. Si racconta che vagassero barcollando per la stazione, una delle due addirittura con l’ago ancora attaccato al braccio.
IL GRUPPETTO 

Ma chi sono questi ragazzi? Da dove vengono? E da quanto la loro presenza è così assidua a Fontivegge? Almeno dall’inizio dell’estate, racconta chi nella zona della stazione vive e lavora. Un gruppetto, sostiene qualcuno. Probabilmente in arrivo dall’hinterland (anche da Assisi e Bastia), ufficialmente per andare a scuola o seguire qualche corso di avviamento professionale a Perugia. Ma non è detto siano tutti dello stesso gruppo. Alcuni di loro potrebbero anche arrivare da altre zone intorno al capoluogo, e magari incontrarsi alla stazione. Di certo ci sarebbe che si muovono in gruppo e che, soprattutto, bazzicano le zone di qua e di là dalla stazione praticamente ogni giorno. C’è anche chi collega l’aumento del numero delle siringhe in strada, che ha proprio in estate riguardato la zona fino al parco Chico Mendez, proprio alla loro presenza. Così come anche qualche episodio di furto.
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Il Messaggero