Perugia, parlano in arabo e pregano Blitz anti terrorismo al centro commerciale

I carabinieri intervenuti al centro commerciale di Collestrada
PERUGIA- «Venite subito. C’è qualcosa di strano, forse è meglio che controllate». Domenica 31 gennaio, pomeriggio, centro commerciale a...

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PERUGIA- «Venite subito. C’è qualcosa di strano, forse è meglio che controllate». Domenica 31 gennaio, pomeriggio, centro commerciale a Collestrada: centinaia, forse migliaia di persone con la serenità del giorno di festa, l’attesa per la lunga notte di San Silvestro e la “fretta” della corsa all’ultimo acquisto o alle cose da comprare per il cenone. Lo scenario è dunque quello tipico dell’ultimo dell’anno, e proprio per questo quelle due persone sul piazzale del centro attirano l’attenzione: origini arabe, si mettono a pregare e poi si alzano ed entrano con due valigette.

Qualcuno li guarda e non ci fa caso, la maggior parte delle persone sono prese dalle cose che devono fare o acquistare o anche a interagire con gli amici sui social network, un passante invece pensa che sia il caso di approfondire: il suo occhio allenato di agente delle forze dell’ordine, infatti, lo fa immediatamente allertare perché il comportamento delle due persone appare quantomeno insolito, se non addirittura preoccupante.
E allora, nell’ottica della prevenzione che tanti risultati ha dato fin qui proprio sotto il profilo della minaccia terroristica, scatta immediatamente la telefonata ai colleghi. L’uomo infatti in quel momento è fuori servizio e si sta recando a fare shopping al centro commerciale, ma uno la divisa la porta anche quando non ce l’ha fisicamente indosso: nel giro di pochi istanti avviene un vero e proprio blitz anti terrorismo. Arrivano i carabinieri dell’Api (Aliquota pronto intervento) che hanno compiti specifici di controllo del territorio anche proprio per quanto riguarda la prevenzione al terrorismo, assieme ad altri quattro colleghi dell’Arma. Sul posto viene dirottata immediatamente anche una pattuglia dei baschi verdi della guardia di finanza a supporto, e da quanto si apprende viene avvertita anche la digos.
I carabinieri entrano nel negozio di abbigliamento in cui nel frattempo hanno fatto ingresso i due uomini “sospetti” e in maniera ferma ma molto gentile chiedono loro di seguirli all’esterno per un controllo. La richiesta verrà ripetuta in inglese dopo che i due uomini avevano dato dimostrazione di non capire l’italiano. Nel negozio nel frattempo ci sono decine di persone. Qualcuno sulle prime non capisce, qualcun altro si allarma e guadagna velocemente l’uscita. Specie i genitori con i bambini piccoli. Altri, come spesso succede in queste situazioni, cedono alla curiosità e cercano di capire cosa sia successo.

Con il passare dei minuti le idee anche per gli addetti del negozio si fanno più chiare: si apprende così che una persona (il rappresentante delle forze dell’ordine fuori dal servizio) ha richiesto l’intervento e che i carabinieri, impegnati nel controllo del centro commerciale come di altri in quanto considerati obiettivi sensibili, sono arrivati nel giro di pochi secondi e hanno subito iniziato le verifiche del caso. Sembra che i due uomini abbiano anche scattato delle foto all’esterno del centro commerciale, cosa che ha inevitabilmente contribuito ad aumentare il sospetto nei loro confronti. Dopo essere stati scortati fuori, i due sono stati sottoposti ad accurati controlli e la situazione è piano piano tornata alla normalità. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero