Perugia, nei negozi senza fare acquisti: scattano le super-multe

I controlli della Guardia di Finanza
PERUGIA - Parola d’ordine: assembramento. Il rischio da evitare, sempre e comunque. Anche dentro le attività commerciali ancora aperte. Soprattutto nelle...

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PERUGIA - Parola d’ordine: assembramento. Il rischio da evitare, sempre e comunque. Anche dentro le attività commerciali ancora aperte. Soprattutto nelle attività commerciali. Perché andare a fare spesa e rimanere contagiati è ipotesi tutt’altro che campata in aria. Per questo motivo la raccomandazione è quella di spostarsi solo se necessario, andare a fare spesa non più di una volta o due alla settimana e ridurre al minimo indispensabile le altre commissioni. Per questo motivo, i controlli in atto non riguardano soltanto strade e stazioni ma entrano anche in supermercati e farmacie. E se c’è chi non ha argomenti validi per giustificare l’uscita di casa, sono super multe. Come quelle comminate dai militari della guardia di finanza del Gruppo Perugia, diretti dal colonnello Danilo Massimo Cardone e coordinati dal tenente colonnello Massimiliano Scudieri, qualche giorno fa in un market nella zona di Fontivegge.

Quattro super multe da oltre quattrocento euro: una al gestore e tre ai clienti presenti in quel momento. Il motivo? Nessuno dei tre aveva di fatto necessità di comprare alimenti, ma con la scusa di una bottiglia d’acqua o poco altro stavano chiacchierando e passando il tempo. Dunque, il concetto è chiaro: essere in un supermercato, un alimentari, un tabaccaio o una farmacia senza reali e comprovati motivi non salva dalla sanzione qualora si incappi nei controlli. Proprio perché uscire tante volte per piccole commissioni o piccole spese può contribuire a creare quell’assembramento che rappresenta la causa principale di diffusione del virus.
I NUMERI Nel complesso, le 15 pattuglie della guardia di finanza che operano ogni giorno hanno controllato 1400 persone e 1200 autocertificazioni, elevato 83 tra denunce e multe e controllato 65 attività commerciali di cui sei sanzionate. Per alcune di queste, oltre alla sanzione scattata nei confronti dei titolari, è stata chiesta la sospensione da cinque a trenta giorni.

STANGATI ALTRI COMMERCIANTI Sono state 1.703 le persone controllate nella giornata del 30 marzo, ai fini della verifica dell’osservanza nel territorio della provincia di Perugia delle misure di contenimento per fronteggiare l’emergenza coronavirus. I controlli hanno portato alla contestazione di 56 violazioni nei confronti dei trasgressori, punite con la sanzione amministrativa che va da 400 a 3.000 euro. Una persona è stata denunciata per falsa attestazione. Nella stessa giornata sono stati anche controllati 1.016 esercizi commerciali, con la contestazione di illeciti amministrativi nei confronti di due titolari di attività. Lo riferisce la prefettura di Perugia. Nella giornata di ieri gli agenti della Municipale hanno controllato 56 auto e rilevato una violazione: un uomo che ha raccontato di andare da Ellera a Perugia a fare la spesa ma era tornato indietro per mancanza di soldi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero