Perugia, Nas e Dogane chiudono uno ​shisha bar in corso Garibaldi

Perugia, Nas e Dogane chiudono uno shisha bar in corso Garibaldi
Shisha bar. Cioè un locale di origini arabe in cui si fuma narghilè, insieme oppure uno in ogni tavolo. Uno di questi Shisha bar si trova nella zona di corso...

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Shisha bar. Cioè un locale di origini arabe in cui si fuma narghilè, insieme oppure uno in ogni tavolo. Uno di questi Shisha bar si trova nella zona di corso Garibaldi, am nei prossimi giorni la saracinesca rimarrà chiusa. I funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Perugia, insieme ai Carabinieri del Nas e al personale della Usl hanno infatti chiuso il locale cittadino per varie violazioni alla normativa vigente. L’operazione, partita dalle risultanze di un’approfondita analisi dei rischi, è scattata mercoledì sera quando i funzionari Adm e i militari hanno fatto ingresso nel locale che formalmente faceva capo a un’associazione dilettantistica sportiva che ha quale rappresentante legale una donna di nazionalità magrebina. Nel corso dell’ispezione è stato rinvenuto più di un chilo (1.110 grammi per la precisione) di melassa per narghilè custodito in due contenitori che non garantivano il rispetto delle misure igieniche. Sempre sotto il profilo amministrativo la titolare, che gestiva il locale con il compagno, è risultata inadempiente a varie osservanze di legge, come la licenza per la somministrazione in loco della melassa e quella per le bevande alcoliche. I carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità, viste le condizioni igieniche del locale, hanno quindi chiesto l’intervento dei tecnici della locale Usl, i quali, verificato lo stato dei luoghi, hanno emesso un provvedimento di chiusura temporanea dell’esercizio. L’associazione rischia ora una sanzione amministrativa da parte dell’Ufficio dei Monopoli per l’Umbria che va da un minimo di 5 mila a un massimo di 10 mila euro. Sanzione alla quale si aggiungeranno i provvedimenti che saranno presi dell’Ufficio delle Dogane di Perugia attivato per la messa in vendita di alcolici senza la necessaria autorizzazione.
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Il Messaggero