Perugia, muore a 21 anni in casa dei nonni. L'incubo della droga

Perugia, muore a 21 anni in casa dei nonni. L'incubo della droga
Quando i nonni hanno chiamato i soccorsi non c’era già più nulla da fare. Lui, 21 anni segnati dagli eccessi, non dava più segni di vita. Non ce...

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Quando i nonni hanno chiamato i soccorsi non c’era già più nulla da fare. Lui, 21 anni segnati dagli eccessi, non dava più segni di vita. Non ce l’hanno fatta a rianimarlo medico e infermieri del 118 arrivati a San Sisto in un lampo dalla postazione del Santa Maria della Misericordia.


Il sospetto che quella giovane vita possa essere stata stroncata dalla droga è reale. Sono in corso le indagini dei carabinieri coordinati dal pm Manuela Comodi a muoversi in una direzione che sembra scontata. Anche se da quello che filtra i militari della stazione di Castel del Piano arrivati sul posto in casa non avrebbero trovato nulla che faccia presupporre un uso di sostanze in casa.
LE SERATA
C’è il sospetto, e le indagini si sono attivati in quella direzione, che il ragazzo possa aver assunto qualche cosa prima di rientrare. Ecco perché l’inchiesta su quella giovane morte si muove sul tradizionale doppio binario. Da una parte ci sarà l’autopsia che verrà disposta nelle prossime ore dal magistrato e dall’altra si cercano di ricostruire le ultime ore di vita del giovane perugino. Chi ha incontrato? Dove ha passato la serata? Risposte alle domande potrebbe darle il telefonino, con i contatti, i messaggi e le telefonate delle ultime ore prima di rincasare nell’appartamento dove viveva da tempo, cioè dai nonni.
Un’inchiesta che ha dei punti cardine sin dall’avvio visto il quadro che si sono trovati di fronte gli investigatori quando hanno capito chi era la giovane vittima di una storia sbagliata.
I SEGNALI

L’allarme droga che risuona per la sospetta overdose arriva dopo un relativo periodo di tregua rispetto alle morti er droga. Ma non certo rispetto al consumo e alle mosse dei balordi che spacciano. Lo avevano sottolineato, come la situazione fosse tornata a livello di allerta, le sentinelle di Fontivegge qualche settimana fa in occasione del servizio del programma televisivo “Fuori dal coro”. Alla stazione tra i residenti, c’era, nei giorni scorsi, la convinzione che quelle immagini abbiano raccontato cosa effettivamente accade soprattutto di sera. la dose di cocaina contrattata trenta euro per strade è stata un pugno nello stomaco. Con la preoccupazione che l’arrivo dell’estate possa portare a un ulteriore innalzamento dell’insicurezza. «Siamo stanchi - aveva raccontato un residente -. E magari il fatto che di questa situazione si sia parlato a livello nazionale forse può aiutare a far capire tante cose». Capire come la sfida su Fontivegge sia difficile da vincere. E quando si parla di spaccio e di droga e di persone che possono morire per l’uso di sostanze, il pensiero va sempre lì: a Fontivegge, ombelico di tanti guai. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero