Perugia, movida selvaggia: 12 feriti e denunce, sequestrate mazze e cric

Un intervento dei carabinieri in centro (foto d'archivio)
PERUGIA - Situazioni particolarmente agitate e violente, nella movida perugina del sabato appena trascorso. Risse ed alta tensione segnalate in alcune zone del capoluogo, con i...

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PERUGIA - Situazioni particolarmente agitate e violente, nella movida perugina del sabato appena trascorso. Risse ed alta tensione segnalate in alcune zone del capoluogo, con i momenti più brutti registrati in centro e sul parcheggio di una tra le principali discoteche, in periferia.


​Il bilancio é decisamente pesante: nove feriti e sei denunciati. In piazza IV novembre, a due passi dalla Fontana Maggiore e dalla Cattedrale, la rissa é scoppiata intorno alle tre del mattino tra due gruppi di stranieri: botte e mazzate, qualche passante terrorizzato che chiama i carabinieri e sei persone trasportate in ospedale per farsi curare le ferite causate dallo scontro. I militari del Radiomobile al lavoro per ricostruire con esattezza quanto accaduto, proprio all'esterno di due attività commerciali confinanti, ma potrebbero esserci questioni economiche in sospeso.

​Botte da orbi anche sul parcheggio di una nota discoteca dove, secondo quanto ricostruito dalla polizia intervenuta all'alba con la squadra volante, un gruppo di ragazzi perugini e uno di spoletini si sarebbero dati appuntamento all'esterno del locale per risolvere controversie scoppiate all'interno. Anche in questo caso gli investigatori sono al lavoro per individuare le cause esatte della rissa, con tutti i ragazzi che sono sembrati molto su di giri. All'arrivo della volante sono stati identificati e portati in questura sei giovani (poi denunciati) dopo essere passati per il pronto soccorso a farsi curare. Un paio presentano delle fratture, comunque guaribili in pochi giorni. L'ipotesi degli investigatori é comunque fossero molti di più a partecipare alla zuffa. I poliziotti hanno sequestrato anche il cric di un'auto e una stecca da biliardo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero