Perugia, a Porta Sole le notti della cocaina. I residenti: «In trenta sotto le finestre a consumare droga»

Caos movida in centro a Perugia
PERUGIA - «Parliamoci chiaro, una volta per tutte: la zona di Porta Sole, in particolare alcuni vicoli meno illuminati, è diventata il “pippatoio” delle...

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PERUGIA - «Parliamoci chiaro, una volta per tutte: la zona di Porta Sole, in particolare alcuni vicoli meno illuminati, è diventata il “pippatoio” delle notti del fine settimana in centro storico». La rabbia è quasi impossibile da trattenere, covata negli «esasperanti» mesi di week end a tutta mala movida e definitivamente esplosa dopo un venerdì e sabato notte «a tutto cocaina».


Lo sfogo è quello di un residente della zona di via Bontempi, in cui probabilmente il problema è più presente che altrove, ma di fatto raccoglie e ingloba quello di altre persone che abitano il punto più alto di Perugia. Tanto che sarebbero almeno una ventina le famiglie che stanno seriamente ragionando di mettere mano al portafoglio per ingaggiare dei professionisti dei servizi di portierato e sicurezza privata per allentare la pressione di balordi e consumatori di droga.
«Le aggiungo solo questo - racconta il residente -: nella notte tra sabato e domenica, tra mezzanotte e le tre del mattino, ho contato almeno trenta persone sotto le mie finestre e nelle vicinanze. Tutti intenti a “pippare” cocaina. Non oso immaginare quanti saranno stati in tutta la zona. Arrivano a gruppetti, stanno cinque-dieci minuti, consumano droga e magari fanno anche i loro bisogni e poi tornano verso i bar e i locali tra piazza Danti e corso Vannucci. E attenzione, che non sono soltanto ragazzini. Anzi».
Qui il racconto diventa quasi surreale: «Tra i consumatori sotto le mie finestre ne ho visti un paio che avranno avuto oltre quaranta anni. Preparano le “strisce” di coca sui cellulari e poi sniffano. In alcuni casi sotto le telecamere di sicurezza, ma per lo più sono molto accorti perché vanno a cercare le zone buie rispetto all’occhio elettronico». Insomma, una popolazione «tra venti e quaranta» che consuma cocaina quasi senza sosta nelle ore della movida. E le forze dell’ordine? «Arrivano, anche se è chiaro come arrivando in divisa o qualche minuto dopo rispetto a quando il sottoscritto o altri residenti chiamano l’effetto sorpresa svanisce e questi signori hanno tutto il tempo di far perdere le proprie tracce. Aggiungo come sia chiaro che in molti casi non ci sia soltanto il consumo di droga, ma è ragionevole pensare come le sostanze vengano spacciate in zona e consumate immediatamente».

Insomma, un quadro decisamente brutto. Perché non deve essere certo piacevole fare i conti almeno un paio di fine settimana al mese con questo spettacolo lungo la via sotto le proprie finestre. «Con altri residenti abbiamo notato come ogni volta che si alza il polverone mediatico e via social sulla mala movida, il fine settimana successivo la situazione torna tranquilla. Ma tempo un’altra settimana e si torna subito alle stesse problematiche». E quella della vigilanza privata diventa un’ipotesi sempre più concreta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero