Perugia, la Squadra Mobile arresta due rapinatori dopo il colpo in banca da 7mila euro

Perugia, la Squadra Mobile arresta due rapinatori dopo il colpo in banca da 7mila euro
PERUGIA -  Rapinatori in manette. Nelle scorse ore la La Squadra Mobile della Questura di Perugia, gudiata da Virgilio Russo, ha concluso una articolata attività...

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PERUGIA -  Rapinatori in manette. Nelle scorse ore la La Squadra Mobile della Questura di Perugia, gudiata da Virgilio Russo, ha concluso una articolata attività di indagine che ha portato all’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere per concorso in rapina aggravata dall’uso delle armi nei confronti di un 38enne italiano e di un 29enne cittadino francese. Ai due, già gravati da precedenti specifici e noti alle forze dell’ordine anche per altri reati contro il patrimonio, viene contestata una rapina, risalente allo scorso mese di gennaio, consumata all’interno della filiale di Via Soriano della Banca Teatina spa. All’epoca, i malviventi avevano colpito in mattinata, entrando in banca armati di taglierino e minacciando i cassieri ed un cliente affinché gli consegnassero tutto il denaro di cui erano in possesso. Il colpo era andato a segno, tanto che i rapinatori si erano allontanati con un bottino di oltre 7.000 euro. Da quel giorno, però, gli uomini della Squadra Mobile, Sezione “Reati contro il patrimonio”, hanno iniziato il lavoro finalizzato ad attribuire un volto e un nome ai due soggetti, ascoltando testimoni oculari, acquisendo i filmati delle telecamere di videosorveglianza e valorizzando alcune tracce presenti sulla scena del crimine. Gli sforzi degli investigatori, costantemente coordinati dalla Procura della Repubblica di Perugia, sono stati premiati, visto che si è riusciti ad individuare i responsabili dell’episodio delittuoso. Infine, gli agenti della Squadra Mobile si sono recati nella zona di Prato, dove erano stati localizzati i due malviventi, ed hanno eseguito nei loro confronti l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Entrambi, una volta rintracciati, sono stati quindi associati alla casa circondariale del capoluogo toscano. Un 
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Il Messaggero